La Cupola del Duomo di Firenze prende forma alla Fiera di Rimini

Il Meeting comincia a prendere forma alla Fiera di Rimini, gli oltre 400 volontari del preMeeting sono all’opera e già si delinea la skyline dell’edizione 2018 della manifestazione. Con una nota dominante impossibile da non vedere: un modello in scala di grandi dimensioni della Cupola del Duomo di Firenze (alto 8 metri e mezzo x 6 di diametro), costruito utilizzando vari materiali e sulle cui vele interne saranno proiettati gli affreschi del Vasari e dello Zuccari.

“L’architettura impossibile di Filippo Brunelleschi. La Cupola del Duomo di Firenze” è il titolo della mostra che l’Opera di Santa Maria del Fiore cura e organizza per il Meeting per l’Amicizia tra i Popoli di Rimini 2018, visibile al pubblico dal 19 al 25 agosto. La mostra, che si estende su uno spazio di 500 mq, è la prima delle iniziative che l’Opera realizza in vista delle Celebrazioni dei 600 anni della Cupola del Brunelleschi che fu iniziata nell’agosto del 1420, anche se già fin dal 1418 il problema di come “voltare la cupola” si pose agli Operai di Santa Maria del Fiore.

Con il capolavoro di Filippo Brunelleschi - che rimane ancora oggi la cupola in muratura più grande al mondo con i suoi 34 metri di altezza e 45 metri e mezzo di diametro - inizia, convenzionalmente, la grande stagione dell’Umanesimo e del Rinascimento. La Cupola è innanzitutto il simbolo dell’Universo, del suo ordine e della sua bellezza. Per i cristiani parla di Dio e del suo ricongiungimento con gli uomini.

«Mi pare che due siano le ragioni, tra le tante, che rendono straordinario il sesto centenario dell’avvio della costruzione della Cupola» spiega Andrea Simoncini, consigliere dell’Opera di Santa Maria del Fiore. «La prima è che la tecnologia sposi la bellezza. Viviamo tempi in cui lo sviluppo travolgente della tecnologia pone domande inquietanti sui fini per cui è usata la tecnica. Da 600 anni Firenze mostra al mondo che la tecnica è al servizio del genio umano e del suo amore per la bellezza. Il secondo è un messaggio di speranza e dialogo. Quando i fiorentini hanno iniziato a costruire la Cattedrale nessuno aveva una idea di come si sarebbe riusciti a coprirla (di qui il titolo “l’architettura impossibile”), ciononostante non si sono fermati, sapevano che prima o poi sarebbe arrivato qualcuno capace di farlo. Oltre 120 anni dopo è apparso Filippo Brunelleschi. È uno straordinario messaggio di speranza e fiducia nella ragione sostenuta dalla fede, una fede che potenzia la ragione e non la oscura».

All’interno della cupola i visitatori, su dei monitor, potranno ascoltare la testimonianza dei tre maggiori esperti al mondo della Cupola del Brunelleschi - Roberto Corazzi, Francesco Gurrieri e Massimo Ricci - che hanno dedicato la loro vita allo studio di questa magnifica costruzione. Il percorso proseguirà suddiviso in varie sezioni con l’ausilio di audiovisivi e di grandi pannelli con testi e immagini.

Durante il periodo della mostra, all’interno dello spazio espositivo sarà, inoltre, presente un’area dedicata alla didattica e all’accessibilità dove verranno affrontati temi legati alla Cupola con laboratori rivolti a tutte le fasce di età. Per la didattica sarà possibile partecipare a laboratori sulle tecniche di costruzione della Cupola oppure sulle macchine da cantiere inventate dal Brunelleschi, di cui “il genio” si servì per costruire la copertura del Duomo di Firenze.

Per l’accessibilità saranno proposte delle sessioni che prendendo spunto dai progetti realizzati per le persone con difficoltà cognitiva o visiva, saranno rivolti a tutti: attività di tipo sensoriale e di condivisione dei pensieri e delle emozioni finalizzate alla costruzione di una narrazione creativa.

Infine uno spazio all’interno della mostra sarà dedicato ai progetti multimediali dell’Opera di Santa Maria del Fiore: Sketch the Dome e Autography, quest’ultimo studiato per dissuadere gli atti di vandalismo sui monumenti del complesso monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Il grande modello della Cupola, progetto di Alessandro Moradei con Elena Mari, è stato gentilmente concesso dalla PromoFirenze.

Fonte: Ufficio stampa

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