"Alla notizia sui giornali di ieri che alla Galleria dell'Accademia di Firenze l'impianto di refrigerazione continua a non essere presente al piano terra (Sala del Colosso, Corridoio di Prigioni, Tribuna del David e Gipsoteca)" anche il Sindacato autonomo CONF.SAL-UNSA Beni culturali è intervenuto. Il coordinatore toscano, Learco Nencetti, ha preso carta e penna ed ha immediatamente richiesto l'intervento della Prefetrura e della Asl presentando un dettagliato esposto.
"Già lo scorso anno abbiamo richiesto il vostro intervento e la Direzione dell'Accademia aveva promesso e garantito che entro il mese di marzo 2018 avrebbe cambiato i macchinari, in modo da non ripetrsi una situazione insostenubile quale quella di fare lavorare i Custodi oltre 28° gradi in ambienti chiusi e strapieni di visitatori, lingenerando una sensazione di malessere e di mancanza di aria."
Inoltre, il sindacalista, sempre nell'esposto evidenzia "come l'anno scorso, non si è a conoscenza che la Direzione di Galleria dell’Accademia di Firenze abbia disposto atti certi di auto-tutela per i Lavoratori coinvolti, quali:
- informazione ai lavoratori sulla criticità delle temperature interne, dato il malfunzionamento riscontrato;
- preparato aree di riposo “fresche”;
- aumentato la frequenza delle pause di recupero;
- effettuato una rotazione nel turno fra i lavoratori esposti;
- organizzato il lavoro in modo da minimizzare il rischio."
Inoltre, Nencetti tiene anche a precisare che "è per Noi inaccettabile che venga imputato lo “stallo” alla responsabilità dell’avvenuta disponibilità in pianta organica di un Architetto dal marzo 2018 e, limitiamo qualsiasi ulteriore commento circa l’utilizzazione impropria di un Restauratore pagato da terzi per doveri del proprio ufficio (Chi è? Come è stato selezionato? Cosa deve fare e cosa fa? Perché non vi è notizia sul sito della Galleria?"
Infine, la Conf.sal- Unsa ha chiesto "a garanzia della incolumità pubblica e rispetto delle misure di prevenzione antincendio e salubrità dei luoghi di lavoro:
- DI FARE CESSARE QUESTO UTILIZZO NON A NORMA DEI LOCALI (SALE) DEL MUSEO APERTI AL PUBBLICO ED ALLA PRESTAZIONE LAVORATIVA di 35° gradi DEI DIPENDENTI, CHE OGGI DIVENTA INACCETTABILE;
- OPPURE, IN ALTERNATIVA,
DISPORRE IMMEDIATA CHIUSURA PREVENTIVA DELLE SALE DELLA GALLERIA DEL’ACCADEMIA DI FIRENZE ALL'ACCESSO DI VISITATORI E DEL PERSONALE DI VIGILANZA, PRESO ANCHE ATTO DELL'ALTO RISCHIO CHE SI AGGIUNGE A CAUSA DEL CALDO SUPERIORE AI LIMITI IVI CONSENTITI, considerato che negli ambienti di lavoro, una perdurante temperatura sopraelevata (a 35° gradi in ambienti chiusi) può provocare la comparsa o l’aggravamento di manifestazioni patologiche quali: ‘Crampi da calore’, ‘Esaurimento da calore’ e ‘Colpo di calore’. "
CONF.SAL-UNSA Beni culturali Coordinamento Regione Toscana
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