Il rapporto IRPET sulle presenze ufficiali e gli arrivi di turisti in Toscana, riferito all’anno 2017, mostrano un quadro molto positivo per il turismo toscano. Gli arrivi e le presenze in strutture ufficiali sono in aumento (rispettivamente +6,2 % e + 3,8%).
Il 2017 è stato un anno record, con 46,3 milioni di presenze turistiche registrate nelle strutture ufficiali, a cui, secondo IRPET, se ne devono aggiungere circa 48 milioni in alloggi non ufficiali, ovvero presenze in case ed appartamenti privati prenotabili on line ed ulteriori 3,9 milioni in strutture ricettive inadempienti l’obbligo di comunicazione delle presenze.
Firenze ed il territorio circostante si impongono negli ultimi dieci anni come meta ad altissima attrattività turistica. Le presenze in questa provincia aumentano del 5,7%, dopo una crescita del +3,1% nel 2016 e sono trainate in particolare dal segmento extra-europeo.
Nel capoluogo toscano giunge un flusso enorme di turisti, che porta ricchezza e prestigio ma crea un “sovraccarico urbano” tanto che si comincia a parlare anche per Firenze, oltre che per Venezia, di “overtourism”, ovvero "il fenomeno secondo cui una destinazione popolare o una particolare vista viene invasa dai turisti in modo insostenibile".
"Overtourism" è l’opposto di turismo sostenibile, ovvero del turismo che riesce a creare luoghi migliori da vivere e da visitare. L’Overtourism è solo un esempio di ciò che accade quando sempre più persone cercano di consumare una risorsa comune, come città, ma anche spiagge e aree naturali, determinando anche una forte pressione sull’ambiente, esasperando la produzione di rifiuti urbani, aumentando il traffico, le emissioni acustiche e atmosferiche, gli sprechi di acqua ed energia, comportando un sovraccarico di reflui urbani da depurare ed un depauperamento delle risorse naturali.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo nel definire i principi fondamentali del turismo sostenibile ha individuato tre filoni:
azioni eco-sostenibili, come minimizzare l’uso della plastica e sfruttare energie rinnovabili
azioni volte a proteggere il patrimonio culturale e naturale
azioni a supporto delle comunità locali attraverso l’acquisto di prodotti locali, assunzioni di autoctoni e l’impegno in opere di beneficenza a favore delle persone del luogo più svantaggiate.
Il turismo sostenibile è anche un vettore per raggiungere alcuni degli obiettivi di Agenda 2030 voluti dalle Nazioni Unite, come illustrato dall'Organizzazione Mondiale del Turismo in due volumi di recente pubblicazione: Tourism for Development - Volume I: Key Areas for Action e Tourism for Development - Volume II: Good Practices
Molte amministrazioni locali, Regioni e Comuni, stanno prendendo coscienza dell'importanza di questo tema e stanno lavorando per realizzare buone pratiche nel settore turistico; alcune di queste esperienze sono raccolte nella banca dati GELSO di ISPRA.
In ogni caso, come suggerisce l'Organizzazione Mondiale del Turismo, importanza rilevante assumono anche le azioni eco-sostenibili che ognuno di noi, durante il viaggio, dovrebbe cercare di seguire.
Aitr propone un vademecum del turista responsabile, un insieme di buone pratiche che tengono anche conto del rispetto dell'ambiente, suggerendo di:
acquistare prodotti a Km zero
consumare cibi locali
chiedere la doggy-bag per evitare lo spreco di cibo e la sovraproduzione di rifiuti alimentari
rispettare il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti del luogo, se possibile riusa e ricicla
evitare sprechi di energia e acqua, quindi non lasciare il climatizzazione inutilmente in funzione, le lampadine accese, i rubinetti aperti
muoversi preferibilmente a piedi o in bicicletta, o in alternativa utilizzare i mezzi pubblici.
Alle buone pratiche suggerite da Aitr, si possono aggiungere altri eco-consigli:
riduci quanto più possibile il consumo di acqua, chiudi il rubinetto del lavandino quando ti lavi i denti, quando ti insaponi o metti lo shampoo sotto la doccia
non cambiare troppo spesso gli asciugamani, evitando così l'enorme consumo di acqua, energia e detersivi
non stampare, se possibile, i biglietti aerei o di musei, mostre ecc ... in sostanza non sprecare carta
scegliere, se possibile, un hotel o un alloggio non lontano dalla città o dal luogo che si intende visitare, in modo da limitare gli spostamenti e, di conseguenza, le emissioni di CO2 in atmosfera
preferire, quando possibile, strutture ricettive eco-friendly, spiagge “bandiera blu” o comuni “bandiera arancione”
rispetta le specie in via d’estinzione.
Fonte: Arpat
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