Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha appena firmato una ordinanza con la quale, in seguito al divieto di usare in agricoltura i fanghi da depurazione e ad una sentenza del Tar che impedisce di trasportarli in Lombardia, ha predisposto per quattro mesi il loro smaltimento (circa 10mila tonnellate al mese provenienti dai depuratori civili della nostra regione) in quattro discariche toscane, tra cui figura anche l’impianto del Cassero. Considerata l’emergenza, ciò appare legittimo come altrettanto legittimo può essere l’accordo con il gestore privato della discarica, se questa risulta idonea ad accogliere tale tipo di rifiuti.
Ciò che invece fortemente contestiamo è che la decisione sia stata presa all’insaputa dell’amministrazione comunale di Serravalle Pistoiese, dove è sita la discarica, tanto più che l’impianto, pur non essendo più sotto sequestro, continua però ad essere oggetto di indagine della magistratura dopo l’incendio di due anni fa. È bene infatti ricordare che il sindaco è il responsabile ultimo della salute e della sicurezza pubbliche ed è lui che deve garantire e tutelare i diritti dei cittadini e la salubrità dell’ambiente: non pensiamo che sia totalmente indifferente per il comune che la discarica ospiti determinate categorie di rifiuti piuttosto che altre, pur nei limiti consentiti dalla normativa specifica. Evidenziamo quindi nell’atteggiamento di Rossi, oltre che una carenza di trasparenza, anche una mancanza di rispetto per le istituzioni locali.
Il Pd serravallino è intervenuto informando che “vigilerà affinché i fanghi vengano inertizzati e resi inodore” e che non accetterà “ulteriori ampliamenti della discarica che dovrà chiudere al suo esaurimento”. Siamo felici di questa sollecitudine ma ci chiediamo se tali controlli possano competere ad un partito politico e come possano essere concretamente effettuati, visto che si tratta di proprietà privata. Ci chiediamo anche come mai questa preoccupazione emerga soltanto adesso e non si sia ravvisata invece alcuna intenzione simile o alcun intervento critico (nemmeno in occasione dell’incendio e del conseguente sequestro) nel periodo in cui erano al governo di Serravalle le giunte che hanno voluto questo impianto di smaltimento dei rifiuti nel territorio comunale e che hanno deliberato il suo ampliamento. Forse perché si trattava di amministrazioni politicamente amiche? Dove erano gli esponenti della sinistra quando le opposizioni nelle passate consiliature chiedevano maggiore serietà e responsabilità agli amministratori e li sollecitavano ad esigere da parte del gestore maggiori garanzie?
Precisiamo infine una volta per tutte, considerate le idee confuse del Pd, la posizione di Fratelli d’Italia. Non siamo contrari per principio alle discariche, poiché al di là di ogni ipocrisia riconosciamo che siano necessarie per lo smaltimento dei rifiuti sia urbani che speciali; riteniamo però che i sindaci abbiano il dovere di segnalare gli impianti alle autorità competenti o di chiederne la chiusura ricorrendo agli strumenti previsti dalla legge nel caso di comprovate violazioni delle norme di sicurezza e irregolarità nelle attività gestionali, poiché il diritto alla salute e alla sicurezza dei cittadini è e deve rimanere prioritario.
Fratelli d’Italia Serravalle Pistoiese
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