Domeniche gratis ai musei, Confsal-Unsa: "Chiarezza sul rinnovo delle concessioni"

In riferimento alle comunicazioni stampa di ieri del Ministro ai Beni Culturali, Alberto Bonisoli, a proposito di togliere le prime domeniche gratis ai Musei (volute fortemente dal suo predecessore, Dario Franceschini) è strabiliante apprendere oggi che la maggior parte dei Direttori- Manager siano contrari al proseguimento di tale iniziativa popolare e che hanno creato problemi di sicurezza dato che la davano fino a qualche mese fa.

«Bene ha fatto il ministro Bonisoli a dichiarare che intende abolire l'accesso gratuito la prima domenica del mese ma, per quanto a nostra conoscenza – sostiene in una nota di richiamo Learco Nencetti, coordinatore toscano del sindacato autonomo CONFSAL-UNSA Beni culturali – tale iniziativa era solo non gradita ai Concessionari, in quanto, per loro l’apertura gratuita è solo una rimessa, perché non essendoci il pagamento di alcun biglietto, non è previsto alcun aggio.»

«Anzi – rincalza il sindacalista – i Concessionari devono mantenere aperto lo stesso il servizio di ingresso e controllo nei musei pagando pure il costo del loro personale. Piuttosto – prosegue – i Direttori-manager ci dicano perché le nuove gare per i servizi aggiuntivi che dovevano esere già operanti nel 2017 ancora ad oggi non ci sta traccia,anche nel rispetto di quanto indicava la legge 23 giugno 2014, n. 89, visto che le concessioni sono scadute da diversi anni. Troppi. Ed invece, ancora ad oggi - punta il dito Nencetti - siamo ancora al palo, perché anche con la discesa in campo di Consip sono stati pubblicati solo i Bandi per i servizi gestionali e di manutenzione, igiene e pulizia, e niente di più!»

Sempre nella nota «il Sindacato si augura che il Ministro Bonisoli faccia anche chiarezza sul rinnovo delle concessioni, dato che le Concessionarie fanno affari d'oro ai danni delle casse dello Stato, perché versano ancora aggi risalenti ad accordi di oltre otto anni fa e mai aggiornati; per non parlare della beffa sulle prenotazioni dove è lo Stato che riceve una misera percentuale dal Concessionario (10-15%)».

Infine, conclude Nencetti «pur avendo fatto bene il ministro Bonisoli a dichiarare forse la fine degli ingressi gratuiti, non si riesce a capire come mai poi non dice niente sul rinnovo delle concessioni e niente viene detto, anche dai Direttori-manager, perché non hanno ottemperato ai loro obblighi di rinnovo delle Concessioni come prevede lo stesso regolamento di riforma del MiBAC, dPCM n. 174 del 2014, oltre agli ingressi gratuiti fatti ad iscritti delle Associazioni Amici “degli Amici” …»

Fonte: CONFSAL-UNSA Beni culturali

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