Le alte temperature ed il sole estivo rischiano si sa, soprattutto in politica, di far perdere anche quel minimo di lucidità che servirebbe invece ogni volta che si interagisce con la pubblica opinione.
Probabilmente è questa la causa che ha offuscato le idee ad Arcenni e Vannozzi di Fratelli d'Italia mentre scrivevano le proprie ormai consuete invettive contro l'Amministrazione Comunale, stavolta sul tema delle competenze, delle politiche per lo sviluppo ed il sostegno al tessuto economico cittadino.
Un po' come Don Chisciotte sotto il sole cocente della Mancia gli esponenti di Fratelli d'Italia hanno perduto il senso del limite e confuso il significato delle parole che usano. A meno che non ritengano, bontà loro, che il senso delle parole sia variabile in funzione di chi le pronuncia. Non si spiegherebbe altrimenti come faccia Arcenni per un verso a lamentarsi della "competenza" di chi amministra la città di Pontedera e per altro verso a rivendicare che non sia la propria appartenenza politica ma la propria (competenza) la ragione della sua presenza nel CDA della Fondazione che governa il Teatro di Cascina a proposito di cui, lo diciamo per inciso, siamo dispiaciuti per i cittadini cascinesi che hanno visto con la nuova "competente" gestione del CDA la riduzione dei fondi ministeriali destinati alle attività teatrali.
Per quanto riguarda il merito delle questioni trattate il Partito Democratico di Pontedera ha piena consapevolezza delle difficoltà che hanno attraversato le imprese, le attività commerciali, i pubblici esercizi, ed il tessuto economico produttivo della città durante questo decennio che ha visto la peggior crisi dai tempi del dopoguerra. Ma con la stessa consapevolezza ha cercato, attraverso i propri amministratori, di governare con gli strumenti a disposizione, quelli veri che hanno i Sindaci di ogni colore politico, la città di Pontedera dentro questa crisi globale valorizzando le sue specificità, le attitudini del suo territorio e le sue vocazioni naturali supportando la straordinaria determinazione dei tanti cittadini che non hanno voluto arrendersi alle oggettive difficoltà del contesto.
Abbiamo finanziato sostenuto ed organizzato una complessa ed articolata animazione territoriale, valorizzando iniziative, manifestazioni, spettacoli ed eventi culturali di caratura nazionale ed internazionale per rendere Pontedera attrattiva ai flussi dei turisti ed alla presenza dei visitatori (il Museo Piaggio, la valorizzazione della Vespa, la Notte Bianca, la festa del Commercio per citare soltanto le più importanti). Abbiamo pensato, attivato e stiamo progressivamente recuperando i luoghi dell'identità "Pontaderese" rendendoli nuovamente fruibili alla città ed ai cittadini (citiamo su tutti Palazzo Pretorio, il percorso di Villa Crastan, il recupero da poco annunciato del Cinema Teatro Roma).
Abbiamo messo in campo ed ottenuto decine di milioni di euro di finanziamento per la riconversione dell'asse Piaggio in termini di cultura, innovazione, saperi, competenze, trasferimento tecnologico a supporto delle occasioni di lavoro per il nostro tessuto produttivo con la convinzione che proprio il lavoro sia stato e debba continuare ad essere il tratto identitario di questa città.
Sotto il profilo del metodo con cui queste politiche sono state programmate e realizzate rimarchiamo con orgoglio il fatto che siano state concertate e condivise con la città, con i cittadini e con i soggetti deputati alla rappresentanza. In tema di politiche legate al sostegno al tessuto commerciale vorremmo ricordare ad Arcenni e Vannozzi che sempre abbiamo dialogato con le associazioni di categoria, (Confesercenti e Confcommercio) che qui vogliamo cogliere l'occasione di ringraziare per la straordinaria disponibilità, collaborazione e professionalità con cui hanno prestato, secondo il proprio ruolo, un servizio ai propri associati ed all'intera città. Anche il loro operato vogliamo difendere dalla fotografia strumentale e grottesca che la destra locale continua a propinare sulla nostra città.
Certamente tutte le azioni messe in campo non possono mai ritenersi sufficienti ai bisogni vecchi e nuovi che impone la modernità. Certamente tutto può esser fatto meglio. Abbiamo però anche la presunzione di rivendicare che la tenuta complessiva di Pontedera dentro la tempesta della crisi economica che tutti conoscono è forse anche un po' merito di questa visione e di questo modo di lavorare.
Dentro questo quadro le "soluzioni" e le "idee chiare" proposte da Fratelli d'Italia si fermano, come sempre, ai titoli ed alle intenzioni ed hanno il sapore dei miscugli medievali degli apprendisti stregoni.
Con la benevolenza di Sancho Panza ci permettiamo di dire ad Arcenni e Vannozzi che le loro polemiche, anche stavolta, si sono conficcate dentro le pale dei mulini a vento della propaganda.
Floriano Della Bella, segretario PD Pontedera
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