Amianto nelle case popolari via Malpighi, Sunia: "Dopo due anni una gru segnala il pericolo"

Il 13 luglio è stato il secondo anniversario di quella tempesta che, facendo saltare alcuni pannelli in amianto del tetto delle case popolari di via Malpighi, ha aperto la vertenza per risanare l’intero tetto a rischio.

Ora si sta vedendo la fine grazie a finanziamenti nazionali pervenuti ad Arezzo Casa SpA e parzialmente utilizzati per questo risanamento.
Sono già state sistemate le linee di sicurezza e, finalmente è stata montata la gru che per noi è il segnale vero dell’inizio dei lavori.

Pochi giorni fa Arezzo Casa Spa ha illustrato, in una assemblea degli abitanti tenuta nel centro di Aggregazione Sociale di Via Malpighi dal Presidente e dall’architetto progettista e direttore dei lavori (sempre di Arezzo Casa SpA), il tipo di intervento e le modalità operative.

Ciò, anche per tranquillizzare gli abitanti per un intervento invasivo su materiale pericoloso. La ditta aggiudicataria, specializzata per rimozione in amianto, opererà in tre blocchi utilizzando criteri di sicurezza: prima spruzzatura dei pannelli da rimuovere per sbloccare eventuali spolverature, poi rimozione di piccole parti effettuata da personale specializzato dotato di tuta e di maschera, pulizia dall’argilla espansa, messa in opera di coibentazione in lana di vetro e posa in opera delle lastre in acciaio di 5 metri x 1,10.
Nell’occasione verranno sistemati i camini, le antenne TV e, finita la rimozione, orientativamente a ottobre, un’altra ditta effettuerà altre opere di straordinaria manutenzione.

Terminati i lavori è in programma una iniziativa per festeggiare l’evento. In tale occasione sarà distribuita una pubblicazione curata dal SUNIA, che ripercorre tutte la vicenda anche grazie a documenti ufficiali.

Ma è sbagliato pensare che tutto è risolto.

E’ sempre aperta la questione dell’impegno che il Consiglio comunale ha dato alla Giunta: “Dopo decine di anni da quando l’utilizzo di tale materiale è vietato, ci sembra doveroso da parte del sindaco, di avviare un attento monitoraggio sulla presenza dell’amianto nelle strutture cittadine, ed in particolare in quelle di proprietà pubblica. La mappatura dei rischi da parte di tecnici competenti è la premessa per la necessaria opera di informazione e per l’avvio di una seria bonifica.”


Signor Sindaco, a che punto siamo? Signori consiglieri, l’avete votato voi. Chiedetene conto.

 

Sunia Arezzo

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