Siamo fortemente preoccupati per il futuro della cooperativa agricola il Forteto del Mugello.
In questi anni abbiamo cercato di collaborare perché si attuasse il progetto di normalizzazione della cooperativa, ma ad oggi abbiamo seri elementi che ci portano a pensare che la commistione tra l'azienda e la comunità sia ancora presente e anzi si stia nuovamente rafforzando.
Il percorso di discontinuità è stato seriamente avviato a gennaio del 2016 affidando l'incarico ad un qualificato manager esterno, che ha prodotto un piano industriale credibile per ristrutturare l’azienda e trasformarla in un’impresa moderna, trasparente e inserita nel territorio. Piano industriale che prevedeva il rilancio della cooperativa attraverso investimenti per la valorizzazione del caseificio, l'eventuale dismissione degli asset improduttivi e il fondamentale riscatto reputazionale per creare le condizioni per la realizzazione di progetti di partnership con aziende del territorio, per il lancio di prodotti di filiera corta e alta qualità. Il progetto è stato perseguito per due anni e - pur con tutte le difficoltà e resistenze - ha modificato sostanzialmente l’organizzazione del lavoro, valorizzando e responsabilizzando i lavoratori e portando risultati in termini di produttività e di qualità dei prodotti.
Purtroppo nell'ultimo semestre registriamo una sostanziale inversione di tendenza e il tentativo di smantellare quanto fino ad oggi realizzato, senza prevedere un alternativa credibile. Gli interessi dell’impresa cooperativa e quelli della comunità risultano ancora intrecciati. Inoltre tutte le funzioni fondamentali per la realizzazione del progetto di cambiamento del piano industriale (personale, contabilità, bilancio e finanza) sono attualmente controllate dai soci appartenenti alla comunità e l'attuale Direttore Generale esterno, al vertice dell’Organigramma, è sempre più marginalizzato. Assistiamo poi ad atteggiamenti ostili nei confronti dei soci lavoratori che manifestano la loro contrarietà e preoccupazione rispetto all'attuale gestione.
In una cooperativa chi controlla la maggioranza dell'assemblea dei soci controlla la cooperativa, e nel caso del Forteto abbiamo più che il timore che la maggioranza sia sempre in mano alla comunità che ne occupa ancora gli immobili, anche se non più a titolo gratuito come avveniva fino a poco tempo fa.
Per questo riteniamo che sia indispensabile un'immediata presa di posizione da parte degli organi competenti che porti finalmente ad una gestione commissariale, per dare un futuro ad un azienda che ha principalmente bisogno di lasciarsi veramente alla spalle il passato per tornare ad essere una delle attività produttive più importanti del Mugello.
Gianluca Giussani, segretario Flai Cgil Toscana,
Mirko Borselli, segretario Flai Cgil Mugello
Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze
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