Stella ci guarda mentre intreccia la paglia: bella, fresca, forse imbarazzata. E’ un’adolescente che sta crescendo, sta diventando donna. Piero no. È ancora un ragazzo, ride e scherza disteso alle spalle di lei, ma si sa, i ragazzi crescono più tardi. Eppure ha già le mani da uomo.
Stella e Piero sono i protagonisti del dipinto di Vittorio Matteo Corcos (olio su tela, cm. 112 x 86,5, del 1889) che le Gallerie degli Uffizi si sono assicurate con diritto di acquisto presso l’Ufficio esportazione di Bologna. Da oggi il dipinto è esposto nella sala 20 della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
Corcos (1859 - 1933) fu senz’altro un maestro del ritratto mondano, come testimoniano le innumerevoli tele che ritraggono facoltose signore dell’alta società e della nobiltà, dalla pelle candida e dai capelli perfettamente acconciati. Immerse in un’atmosfera raffinatissima, queste dame sembrano rispondere allo sguardo dell’osservatore, in un gioco di seduzione di cui fa parte l’estrema attenzione prestata dal pittore ai dettagli di abiti e tessuti, alla preziosità dei ricami, alle superfici lucide dei mobili e degli oggetti che fanno loro da cornice privilegiata. La pittura e lo stile di Corcos sono stati senz’altro fonte di ispirazione per un modello di femminilità che avrà di lì a poco una straordinaria fortuna nella pubblicità della prima metà del Novecento.
“Le collezioni del museo continuano a crescere – sottolinea il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – non solo attraverso doni – come lo spettacolare dipinto Ritratto di signora in giardino di Silvestro Lega, presentato tre mesi fa – ma anche con acquisizioni oculate, che completano le raccolte con opere che aprono nuove prospettive sulla storia dell’arte e la storia stessa dell’Otto e Novecento. Il dipinto appena comperato testimonia aspetti forse dimenticati della vita e del lavoro di quel periodo, e ci fa riflettere anche su una forma di artigianato tipicamente toscano, quello della paglia intrecciata, che va preservato nel nostro patrimonio intangibile.”
Fonte: Uffizi - Ufficio Stampa
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