Gianni Dell'Aiuto torna a Volterra e racconta il suo libro 'È successo a te'

Domenica 22, ore 18, al Bistrot dei Ponti, avremo ancora un presentazione con “E’ successo a te” di Gianni Dell’Aiuto (Efesto, 2017), altro libro scritto da un un volterrano che vive a Roma ormai da anni. Un libro che mischia presente e passato in un’unica vicenda, con un finale imprevisto, anche se abbastanza prevedibile, che lascia aperte molte domande. Un esperimento di scrittura interessante in cui le vicende contemporanee vengono analizzate in maniera impietosa, offrendo diverse possibili chiavi di lettura. Quello che sembrerebbe all’inizio essere il protagonista diventa, con il passare delle pagine, narratore e testimone delle vicende non solo della indefinita città in cui si svolge la vicenda, e i flashback del passato si mescolano ad attimi del presente di tutti coloro che hanno accompagnato il protagonista.

A presentare il libro, accanto all’autore, parteciperà Andrea Mancini, apprezzato conduttore di queste belle serate.
In un recente intervento critico, di Francesco Saverio Vetere, si legge come “la forte componente di nichilismo della società contemporanea sia il tema del romanzo, la ricerca di libertà dei protagonisti, con scelte diverse e inconciliabili che vanno dalla accettazione acritica dei valori di riferimento alla rinuncia a se stessi e alla costruzione di una vita fondata proprio su quei valori”.

E’ un tema aperto, che riguarda tutti noi che viviamo nel tempo della pura razionalità tecnico scientifica, privi di un senso trascendente del mondo che nel romanzo appare nelle figure di due buffi ometti che osservano lo svolgimento della storia, senza mai intervenire.

L'epica del ritorno è uno dei più antichi e nobili generi letterari. Il protagonista sembrerebbe essere quello che "ha sfondato"; uno che ha avuto successo nella vita e che torna in un luogo natale in cui ritroverà molto, capirà poco, ma ricorderà tutto. Ne valeva la pena? Cerca di capirlo e si ritrova a rivedere il suo "incipit", costituito da personaggi dei suoi anni trascorsi e scopre che neppure le novità più sorprendenti riescono a lasciare il segno, che nemmeno i sentimenti più aspri sono, dopo tutto, degni di un ricordo. Ma tra il ritorno e la ripartenza, le esperienze graffiano; vogliono imporsi.

C’è Volterra dietro alla storia narrata? In certi passaggi pare di sì, nell’isolamento, nell’essere una orgogliosa città di provincia, con il suo passato e anche un presente, fatti di manicomio, di carcere.

In altri momenti no, la storia narrata sembra allontanarsi dalla città di origine di Gianni Dell’Aiuto, ma per il narratore questo è più che legittimo.

Fonte: Ufficio stampa

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