Un incontro “prezioso, molto appassionato” che avrebbe meritato anche “più tempo” e che segna una certezza: nei piani di sviluppo del sistema aeroportuale della Toscana, Pisa e Firenze saranno complementari. Una garanzia che arriva direttamente da presidente e vicepresidente di Toscana Aeroporti, rispettivamente Marco Carrai e Roberto Naldi (quest’ultimo anche presidente di Corporacion America), “che confermano le volontà e le richieste che abbiamo sempre espresso”, dichiara il presidente della commissione Ambiente del Consiglio regionale, Stefano Baccelli (Pd), al termine della visita di oggi, venerdì 20 luglio, a Peretola.
Il presidente si dice “soddisfatto”, parla di un “processo ancora in itinere” e di un “monitoraggio costante” da parte dell’organo preposto, affinché osservazioni e prescrizioni siano rispettate”. “Sono confortato”, aggiunge spiegando la complementarità di Galilei e Vespucci: voli low cost e intercontinentali, ma anche importante hub con altre compagnie a Pisa, city airport a Firenze in collegamento con hub europei. L’incontro conferma anche lo sviluppo al 2029: tra i 7 e gli 8 milioni di passeggeri in transito a Pisa, e i 4milioni e mezzo a Firenze.
“Toccare con mano lo stato di avanzamento dei progetti di sviluppo per le due città e per l’intero sistema toscano è stato molto utile”, continua il presidente che parla di relazioni “minuziose” che “restituiscono valore al lavoro fatto come Regione”.
Di confronto “franco e aperto” parla il presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai, che rivendica di aver centrato un obiettivo: “Abbiamo fatto capire il livello di approfondimento degli studi fatti dietro ai master plan di Pisa e Firenze”. Continua rilevando come “mai nessun aeroporto” abbia fatto gli approfondimenti condotti in particolare su Firenze, il caso “più complesso”, lo definisce Carrai. “Non si tratta di realizzare un’opera normale. Abbiamo svolto un lavoro puntuale nel rispetto di leggi nazionali e sovranazionali”.
Carrai distingue anche due piani: da una parte la politica, che “deve decidere”, dall’altra la tecnica che deve
“conformarsi a regole e leggi”. Il presidente di Toscana Aeroporti è chiaro: “Non decide il gestore dell’aeroporto che è pro-tempore. Non parliamo solo di Pisa e Firenze, ma di un sistema integrato che un decreto del presidente della Repubblica ha individuato come sistema strategico nazionale”.
All’incontro hanno partecipato anche i due vicepresidente della commissione Francesco Gazzetti (Pd) e Tommaso Fattori (Si–Toscana a sinistra), i componenti Paolo Marcheschi (FdI), Elisabetta Meucci (Pd), Monia Monni (Pd), e altri consiglieri regionali: Maurizio Marchetti (Fi), Andrea Pieroni (Pd), Roberto Salvini (Lega), Serena Spinelli (Art.1/Mdp).
Fattori (SI): "Consiglio portato in gita per vendere un bidone da 150 milioni. Noi stiamo con i cittadini della Piana"
"Ci sono le gite in pullman per vendere le pentole, oggi ho scoperto che ci sono anche le gite in aeroporto per vendere bidoni. E questo è un bidone che ci costerà 150 milioni di denaro pubblico", esordisce così Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra in Consiglio regionale, dopo il vivace incontro di stamani fra i membri della commissione ambiente e il vertice di Toscana aeroporti.
"La nostra posizione è cristallina: sì al parco agricolo della piana, sì al Polo scientifico dell’Università di Firenze, sì a Pisa come aeroporto strategico regionale. La nostra -prosegue in capogruppo di Sì Toscana a Sinistra- non è un’opposizione di tipo ideologico all’aeroporto, diciamo semplicemente che la nuova pista parallela nella piana non può proprio starci, innanzi tutto perchè cancellerebbe l’unico polmone verde di una zona iperurbanizzata e la cui aria è fra le più inquinate d’Europa. La popolazione di questa zona - continua Fattori - è spesso esposta a valori di biossido di azoto superiori ai limiti di legge e con il nuovo aeroporto le emissioni di biossido di azoto aumenteranno notevolmente, come TA ha ammesso rispondendo ad una mia precisa sollecitazione. Con la costruzione della nuova pista, il Polo scientifico ricadrebbe poi dentro l’area di rischio aeroportuale, senza contare il rumore e i problemi per le strumentazioni. Il paradosso è che le norme non consentirebbero di costruire una scuola, un’Università o un ospedale a una distanza così ravvicinata dalla pista ma evidentemente si ritiene possibile il contrario, cioè costruire una pista accanto all’Università.”
Aggiunge Fattori: “Noi stiamo con i Comuni della piana e con l’Università di Firenze, le cui osservazioni tecniche contro la pista sono totalmente condivisibili. Oltretutto, per realizzare il nuovo aeroporto viene sovrascritta la programmazione territoriale fatta negli ultimi 50 anni dai Comuni e persino dalla Regione, dato che lì era sempre stata prevista un’area verde. Ora si decide di piazzarci una bomba ecologica, con un numero di voli tale da rovinare la vita ad un’ampia fascia di popolazione, anche se va ricordato che la valanga di prescrizioni dei tecnici ministeriali rappresenta un ostacolo pressochè insormontabile all’effettiva realizzazione dell’opera. Nè è stato fatto alcun preventivo processo partecipativo, anche se le norme lo avrebbero richiesto. Il tutto per costruire l’unica pista al mondo che risulterebbe perpendicolare ai venti prevalenti. Per non dire di quel numeretto fondamentale, il così detto ‘coefficiente di utilizzazione’ anemometrico, che è stato calcolato senza utilizzare il metodo standard internazionale dell’ICAO, come confermato oggi da Toscana Aeroporti: il fatto è che proprio quel numero calcolato in maniera non standard viene portato a giustificazione del fatto che la nuova pista avrebbe meno dirottamenti dell’attuale. Insomma, un bidone costosissimo e che fa pure acqua da tutte le parti”, conclude Fattori.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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