Iniziato lo sgombero del canile di Termine: i volontari protestano

Si sono stesi a terra per impedire l'ingresso alle forze dell'ordine: è iniziato così lo sgombero del canile di Termine, tra Firenze e Sesto Fiorentino, sulla quale è stata emessa un'ordinanza di demolizione delle gabbie in quanto la struttura sarebbe non a norma. Sul posto la polizia, i carabinieri e la municipale.

I volontari hanno tentato l'azione dimostrativa e sono tante le proteste dei soci, ma i primi venti cani sono stati caricati sul furgone e trasferiti nel canile ENPA di Pistoia.

Il canile è da tanti anni gestito dall'associazione 'Amici del cane e del gatto'.

La nota del Comune di Sesto Fiorentino

Intorno alle 9 della mattinata di oggi, venerdì 20 luglio, il Comune di Sesto Fiorentino ha avviato, in collaborazione con la ASL, Ufficio Igiene Urbana Veterinaria, le operazioni di ripristino dell’area del Canile del Termine, operazioni attualmente in corso, un adempimento necessario in seguito a quanto disposto dalla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 19 marzo.

Data la necessità di tutelare al massimo la salute, la sicurezza e il benessere degli animali presenti, questo primo intervento, con la collaborazione delle Forze dell'Ordine, ha interessato alcune delle strutture abusive ed è in corso il trasferimento presso il Canile Rifugio Enpa di Pistoia di circa quindici cani.

Il Canile del Termine, gestito dall’Associazione Amici del Cane e del Gatto, opera da quasi quindici anni senza alcuna autorizzazione sanitaria e nel tempo si è sviluppato in maniera totalmente abusiva, arrivando ad ospitare, ad oggi, circa 300 cani in presenza di gravi carenze igienico-sanitarie.

Nel 2006 il Comune di Sesto Fiorentino ha ordinato la demolizione delle strutture abusive; contro tale disposizione, l’Associazione ha fatto ricorso al TAR e al Consiglio di Stato, che si sono pronunciati contro i ricorrenti. La sentenza del Consiglio di Stato, emessa lo scorso 19 marzo, ha chiuso la vicenda dal punto di vista giudiziario ed edilizio determinando l’acquisizione dell’area da parte del Comune che è adesso obbligato al ripristino.

In considerazione della delicatezza della situazione, il Comune di Sesto Fiorentino, anche in seguito ad incontri avvenuti con i rappresentanti dell’Associazione, lo scorso 15 maggio ha invitato i gestori a provvedere a liberare i manufatti abusivi con un piano di dismissione da avviare entro sessanta giorni. Lo stesso Comune si è detto disponibile a valutare eventuali proposte da parte dei medesimi per l’individuazione di un’area privata in cui potessero, se interessati, realizzare una nuova struttura a proprie spese e nel rispetto di leggi, regolamenti e previsioni urbanistiche.

A fronte dell’ostinato rifiuto da parte dell’Associazione ad ottemperare a quanto richiesto dalla legge, nonostante i contatti e le sollecitazioni, il Comune di Sesto Fiorentino si è fatto carico della situazione e ha disposto questo primo intervento e il trasferimento degli animali presso una struttura adeguata, adoperandosi affinché si apra per ognuno di essi la strada dell’adozione.

Il Comune di Sesto Fiorentino ricorda che i cani all’interno della struttura di via del Termine non sono randagi provenienti dal nostro territorio, dove il fenomeno del randagismo è limitato a due-tre cani all’anno che vengono affidati ad una struttura convenzionata. Ad oggi, sono in tutto cinque i randagi provenienti dal Comune di Sesto Fiorentino.

Alberti (Lega): "Giusta la chisuura, ma non si poteva trovare in questi anni soluzione alternativa?"

“Rispettiamo assolutamente la sentenza del Consiglio di Stato-afferma Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega e Portavoce dell’Opposizione-che ha decretato la chiusura del canile ubicato nel comune di Sesto Fiorentino, ma sinceramente restiamo interdetti sul fatto che, in tutti questi anni, le varie amministrazioni sestesi che si sono succedute non abbiano saputo reperire un’area idonea dove ospitare gli animali.” “Tengo, poi, a precisare-prosegue il Consigliere-per sgombrare immediatamente il campo da qualsiasi illazione, come si tratti di una semplice omonimia il fatto che il Presidente dell’associazione, faccia Alberti di cognome.” “Resta aperta, come detto-sottolinea l’esponente leghista-la questione di come si sia fatto trascorrere invano troppo tempo, senza pensare che, prima o poi, nonostante la lentezza della nostra burocrazia e della giustizia, il canile sarebbe stato abbattuto.” “Ci auguriamo, comunque-conclude Jacopo Alberti-che venga trovata un’adeguata sistemazione alle centinaia di cani presenti nella struttura, uniche vittime del palese disinteresse di chi ha amministrato ed amministra(male) Sesto Fiorentino.”

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