"Leggo di una indagine in corso rispetto ad una vicenda di violenza, in ambienti probabilmente legati allo spaccio di stupefacenti, verso una giovane donna per cui non è esclusa la finalità sessuale. Ogni giorno le cronache nazionali ed internazionali non mancano di raccontare come l'idea della sopraffazione fisica del maschio verso la donna sia il portato più difficile da sradicare nella cultura di una società che su migliaia di altri fronti, etici, civili, politici, ha fatto progressi ed enormi conquiste di civiltà. La violenza sulle donne, prima ancora che un fatto fisico da condannare senza se e senza ma, è un atteggiamento mentale complessivo del sentire comune di cui il "machismo" si alimenta pericolosamente. Il poco interesse per le questioni legate alla parità di genere, la scarsa attenzione alle disuguaglianze sociali, economiche e materiali che sanciscono ancora oggi un trattamento di sfavore verso la donna rispetto all'uomo, la mercificazione del corpo della donna come strumento di marketing pubblicitario costituiscono il terreno fertile da cui traggono origine i fenomeni di violenza e di aggressione anche per fini sessuali. Finché non saremo in grado di stigmatizzare ogni volta, collettivamente e con determinazione, in ambiente domestico così come in quello pubblico, ogni forma di violenza e sopraffazione mentale, verbale, gestuale e fisica del genere maschile verso quello femminile, non avremo una società moderna, libera e democratica. Mi auguro che le forze dell'ordine individuino e consegnino alla giustizia i responsabili del grave fatto. Mi auguro inoltre che, se confermata, l'aggravante per fini sessuali produca i propri effetti pieni rispetto all'entità ed alla certezza della pena. Noi possiamo e dobbiamo continuare la nostra battaglia culturale, sociale e di civiltà perché la violenza verso le donne venga vista, pensata e vissuta come uno dei mali assoluti della nostra società e la parità effettiva di genere non sia soltanto codificata sulle leggi della rappresentanza istituzionale ma scolpita nella coscienza collettiva del nostro paese."
Simone Millozzi, sindaco di Pontedera
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