Fusione Comuni: Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, via libera al referendum
“Siete favorevoli alla proposta di istituire il Comune di Barberino Tavarnelle, per fusione dei Comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa?”. È questo il quesito referendario cui dovranno rispondere i cittadini interessati, dopo la decisione del Consiglio regionale di svolgere la consultazione.
Il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) ha precisato che la proposta di legge della Giunta regionale ha alla base le delibere dei due Consigli comunali interessati. Barberino Val d’Elsa si è espresso con otto voti favorevoli e un solo voto contrario, mentre Tavarnelle Val di Pesa con dieci favorevoli e un astenuto. Bugliani ha precisato che i due sindaci, Giacomo Trentanovi e David Baroncelli, sentiti in commissione, hanno precisato che le due deliberazioni non contenevano indicazioni per la valutazione del risultato del voto, per cui non si è ritenuto di prevedere alcun ordine del giorno.
Il Comune che nascerà avrà oltre dodicimila abitanti, i 4mila 600 di Barberino e i 7mila 700 di Tavarnelle.
Fusione Comuni: Dicomano e San Godenzo, via libera al referendum
Via libera del Consiglio regionale alla consultazione, che giunge al termine di un lungo percorso partecipativo. La relazione di Bugliani e gli interventi di Marras e Casucci
“Siete favorevoli alla proposta di istituire il Comune di Dicomano San Godenzo per fusione dei Comuni di Dicomano e di San Godenzo?”. È questo il quesito al quale i cittadini dei due Comuni saranno chiamati a rispondere nel referendum consultivo, che il Consiglio regionale ha deciso di celebrare. Il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ha ricordato che le due deliberazioni dei Consigli comunali, che sono alla base della proposta di legge della Giunta regionale hanno avuto un orientamento nettissimo: quello di Dicomano si è espresso favorevolmente all’unanimità, dieci su dieci, quello di San Godenzo favorevole con 8 voti su 11. Bugliani ha ricordato che i due sindaci Stefano Passiatore e Alessando Manni hanno illustrato in commissione il lungo percorso partecipativo, al termine del quale è stato realizzato anche un opuscolo distribuito ai commissari.
Nascerà un Comune di quasi settemila abitanti, guidato da un sindaco e quattro assessori con un Consiglio comunale di dodici componenti.
“C’è stato un lungo lavoro di integrazione, sociale e amministrativa, di oltre quindici anni – ha sottolineato Leonardo Marras (Pd) – A una precisa domanda, i due sindaci hanno risposto che non era necessario presentare alcun ordine del giorno”. “Il processo partecipativo è stato veramente molto diverso da quanto accade di solito – ha affermato Marco Casucci (Lega) – I due sindaci hanno escluso apertamente che si potesse verificare un caso Abetone”.
Fusione fra Bibbiena e Ortignano Raggiolo: via libera al referendum
Il Consiglio decide di dare corso alla consultazione e approva il quesito referendario. La relazione del presidente della commissione Affari Istituzionali Giacomo Bugliani e gli interventi di Marras (Pd), Marcheschi (Fdi), Casucci (Lega), Bianchi (M5s) Fattori (Si-Toscana a sinistra)
“Siete favorevoli alla proposta di istituire il comune di Bibbiena Ortignano Raggiolo per fusione dei comuni di Bibbiena e di Ortignano Raggiolo?”. Sarà questo il quesito referendario al quale i cittadini interessati dovranno rispondere, in seguito alla decisione del Consigli regionale di dare corso alla consultazione. “La proposta di legge d’iniziativa della Giunta regionale nasce dalle delibere dei due consigli comunali che si sono pronunciati a favore della fusione. Bibbiena con 15 voti su 16 e quattro astenuti, Ortignano Raggiolo con 9 consiglieri favorevoli e due contrari”.
Lo ha precisato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), illustrando in aula il lavoro svolto in fase istruttoria, con l’audizione dei due sindaci Daniele Bernardini e Fiorenzo Pistolesi. Sono stati sentiti anche i rappresentanti del Comitato del No alla fusione. Il presidente Bugliani ha ricordato che la delibera del consiglio comunale di Bibbiena, Comune con oltre dodicimila abitanti a fronte degli ottocento di Ortignano Raggiolo, prevede espressamente che la fusione vada a buon fine solo se si raggiunge la maggioranza in entrambi i comuni. “Non è possibile inserire questo nel quesito referendario – ha aggiunto – Per questo la deliberazione sul quesito referendario sarà accompagnata da un ordine del giorno, firmato da Leonardo Marras”.
È stato proprio il capogruppo Pd ad illustrarlo in aula, precisando che si tratta dello stesso testo dell’ordine del giorno approvato per il referendum di fusione tra Torrita di Siena. Il Consiglio, nel pieno rispetto delle sue prerogative, terrà conto della volontà dei cittadini e dell’orientamento dei consigli comunali.“Il Casentino si rivela un’area molto vivace, ma con le idee non molto chiare - ha affermato il capogruppo Pd - Ci sono state molte iniziative referendarie, fra loro anche confliggenti. Quando si chiede ai cittadini di esprimersi, si producono lacerazioni nella comunità. Per questo è giusto guardare a questa iniziativa con la delicatezza del caso”.
“La normativa ha bisogno di una revisione - ha rilevato Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) -. Ho l’impressione che molte iniziative siano dettate da motivi elettorali più che dai bisogni delle comunità“. Per questo ha annunciato voto di astensione.
“In questi processi è fondamentale la partecipazione, che non sempre viene garantita – ha sottolineato Marco Casucci (Lega) – Occorre poi una maggioranza in tutti i comuni interessati, mentre la formula dell’ordine del giorno è un po’ fumosa, forse dovuta alla litigiosità del Pd”. Per questo ha annunciato voto di astensione.
Il voto di astensione è stato annunciato anche da Gabriele Bianchi (M5s).
“Sarebbe necessario e utile avere dei criteri oggettivi e verificabili per valutare la partecipazione – ha affermato Tommaso Fattori (Si -Toscana a sinistra), ribadendo la necessità di una maggioranza favorevole in ciascun Comune coinvolto – La partecipazione è un elemento fondamentale”.
Aria: la Toscana approva il Piano regionale
Via libera a maggioranza, con astensione di Lega, Movimento 5 stelle, gruppo misto/Tpt e Forza Italia; contro Sì - Toscana a sinistra. Approvato anche un ordine del giorno collegato, presentato dalla vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis
La Toscana approva il Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (Prqa). Il Consiglio regionale ha infatti approvato a maggioranza (con l’astensione di Lega, Movimento 5 stelle, gruppo misto/Tpt e Forza Italia; contro Sì - Toscana a sinistra) il documento già illustrato dall’assessore all’Ambiente, Federica Fratoni, nel novembre 2016. L’aula ha anche approvato un ordine del giorno collegato, presentato dalla vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis (Pd), sull’esenzione della tassa automobilistica su mezzi meno inquinanti.
Il testo contiene emendamenti proposti dal presidente e dal vicepresidente della commissione consiliare Stefano Baccelli (Pd) e Giacomo Giannarelli (M5s).
Tra le modifiche presentate da Baccelli figurano quelle per implementare il quadro degli incentivi alla rottamazione degli impianti a biomasse, quelle utili a precisare cosa si intenda per ristrutturazioni edilizie e aree non metanizzate e il pacchetto delle indicazione di impianti, diversi da quelli a biomassa, per il condizionamento degli edifici.
Gli emendamenti del vicepresidente puntano, invece, a valutare la possibilità di replicare il sistema di cold ironing (ovvero elettrificazione delle banchine) realizzato per la calata Sgarallino nel porto di Livorno anche nei porti di rilevanza nazionale di Piombino e Marina di Carrara.
Illustrando l’atto in aula, il presidente della commissione Territorio e Ambiente Stefano Baccelli (Pd) ha parlato di “obiettivo ambizioso” e si è soprattutto soffermato sullo “straordinario lavoro fatto da Giunta, Arpat, Lamma e dalla stessa commissione consiliare, che ha affinato il piano”. Il presidente ha continuato affermando che dal quadro conoscitivo emergono le azioni in tema di interventi strutturali sulla mobilità, e in tale contesto si inserisce anche l’inaugurazione della linea 3 della Tramvia, come l’opportunità di intervenire per eliminare i veicoli pesanti dalle nostre strade o di dirottare per lo più il trasporto di merci su ferro. Baccelli ha chiuso il proprio intervento sottolineando che il piano ha anche messo a disposizione 6 milioni di euro e 1,6 milioni per le aree critiche.
Tommaso Fattori (Sì - Toscana a sinistra), pur condividendo gli obiettivi, ha annunciato di non poter votare il piano: “Abbiamo un elefante nella stanza – ha affermato – come possiamo conciliare l’obiettivo cui tendere con il nuovo aeroporto di Firenze, che porterà a un aumento dell’ossido di azoto?”. E in quanto a criticità, il consigliere ha parlato di un “tallone di Achille: la debolezza dell’autocertificazione sugli impianti industriali e gli scarsi controlli sulle emissioni delle imprese”. Anche Monica Pecori (gruppo misto/Tpt), annunciando il voto negativo, ha parlato di “obiettivo moderato e non cautelativo per la salute”. Inoltre, secondo la consigliera le soluzioni proposte dal piano non sono sufficienti, nel quadro conoscitivo manca una analisi derivante dal traffico navale, non si parla minimamente di ammoniaca, emessa anche dalle centrali geotermiche.
Giacomo Giannarelli (M5s), annunciando l’astensione, ha espresso una serie di dubbi a partire dall’”inceneritore di Scarlino, che non va certo verso un’economia di tipo circolare”. Inoltre, “non si parla di compostaggio di comunità né di incentivi per le energie rinnovabili”. Il consigliere ha ringraziato per aver inserito nel piano il progetto per le banchine aeroportuali, in modo da fornire da terra l'energia necessaria alle navi ormeggiate a banchina. Astensione anche per Elisa Montemagni (Lega) che ha sottolineato alcune discrepanze, una su tutte: l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale, che certo non incentiva i cittadini a usare tali mezzi e che contrasta con l’obiettivo contenuto nel piano di abbassare sostanzialmente i livelli di PM10. Secondo la consigliera, inoltre, è “fondamentale monitorare i vari step e dare informative periodiche su criticità o migliorie”. Stessa espressione di voto anche per Maurizio Marchetti (Forza Italia) secondo il quale “si parte da dati troppo datati e da rilevamenti Arpat che finiscono per risultare già vecchi”. Inoltre, il “provvedimento detta più limitazioni che proposte e poteva seguire un iter diverso: adozione, osservazioni e infine approvazione”.
Lucia De Robertis (Partito democratico) è intervenuta per presentare un ordine del giorno collegato al piano. In sintesi, per impegnare il presidente della Giunta a rappresentare, in seno alla conferenza delle Regioni l’adozione di una normativa statale che autorizzi le Regioni a “riattivare l’esenzione della tassa automobilistica in favore delle autovetture su cui viene istallato un sistema di alimentazione a Gpl o a metano, e anche in favore di quelle a propulsione ibrida con motore elettrico”.
Baccelli (Pd): “Entro 2020 stop a sforamenti azoto e pm10, 6 milioni di euro per azioni su aree critiche”
Portare a zero la percentuale di popolazione esposta a superamenti oltre i valori limite di biossido di azoto e materiale particolato fine pm10 entro il 2020, ridurre la percentuale della popolazione esposta a livelli di ozono superiori al valore obiettivo e contenere le emissioni nelle zone a livello non critico, favorire la partecipazione informata dei cittadini alle azioni per la qualità dell'aria, aggiornando e migliorando il quadro conoscitivo: sono gli obiettivi del nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA), lo strumento attraverso cui la Regione persegue l'obiettivo di migliorare l’aria che respiriamo per la tutela della salute pubblica, approvato nella seduta odierna del Consiglio regionale. Tra gli interventi previsti, 6 milioni di euro per ridurre le emissioni nelle aree più critiche, la Piana di Lucca e la Piana Firenze Prato Pistoia, rivolti a incentivi a famiglie e imprese, ad esempio per rottamare gli impianti a biomasse, causa primaria di inquinamento. A presentare il provvedimento in aula Stefano Baccelli, presidente commissione Ambiente e territorio nell’assemblea toscana.
“Un obiettivo ambizioso quello che si pone la Regione Toscana, ovvero portare a zero il superamento dei valori limiti entro il 2020. – ha spiegato Baccelli - Ma già in atto ci sono azioni importanti per raggiungerlo, come la spinta al trasporto merci su ferro piuttosto che su gomma. Importante in questo senso l’inserimento di circa 4 milioni di euro di fondi POR-FESR, che tra le altre cose potranno valorizzare il ruolo dello scalo Capannori- Porcari, andando a incrementare la quota di merci trasportata per ferrovia con particolare riferimento alla quota di prodotti forestali in arrivo via mare al Porto di Livorno. I sei milioni di euro per le aree più critiche, quindi piana di Lucca e piana Firenze Prato Pistoia, sono destinati a azioni qualificanti come la realizzazione o la riqualificazione di piste ciclabili, incentivi a Comuni per messa a dimora di specie arboree performanti per la riduzione dell’inquinamento, alle aziende agricole e hobbisti per l’acquisto di biotrituratori per sfalci e potature, alle famiglie per la rottamazione degli impianti di riscaldamento a biomassa a favore di impianti a emissione zero, quest’ultima la più rilevante fonte di inquinamento”.
Bilancio di previsione 2018: in arrivo la prima variazione
La proposta di legge è stata licenziata a maggioranza dal Consiglio regionale. Sarà pari a 76milioni di euro. La relazione del presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd)
È pari a circa 76milioni di euro (25milioni per il 2018; 26milioni per il 2019 e 25milioni per il 2020) la prima variazione al Bilancio di previsione 2018-2020 della Regione Toscana, che è stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale.
È stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ad illustrarla all’aula nella seduta di ieri 17 luglio, sottolineando che si tratta di cifre importanti, ma relativamente modeste all’interno di un bilancio che vale oltre 10miliardi di euro. La variazione sul bilancio di previsione per l’anno 2018 è stata possibile grazie a un’intesa in Conferenza Stato Regioni, che nella finanziaria ha liberato risorse per 15milioni, cui si sono aggiunti 7milioni da fondi di riserva e 2milioni da economie realizzate su varie voci. Affiancano la proposta di legge con la prima variazione specifici interventi normativi di supporto.
Ecco le principali variazioni di spesa per l’anno in corso: verifica e controllo degli impianti termici, 8milioni di euro; manutenzione dei sistemi informativi regionali, 5,67milioni; sostegno finanziario alle istituzioni di rilevanza nazionale e regionale nel sistema dello spettacolo, 4,9milioni; un milione e 265mila euro a Fondazione Sistema Toscana; interventi a sostegno delle politiche locali per la sicurezza, 500mila euro; accesso e frequenza delle scuole per l’infanzia, 2,06 milioni; edilizia scolastica 1,87 milioni; rimborsi alle aziende di trasporto pubblico locale per le tessere di libera circolazione, 1,60 milioni; superamento delle barriere architettoniche nelle abitazioni, 1 milione.
È prevista anche una rimodulazione del debito contratto dalla Fondazione Orchestra regionale Toscana con la Regione per un milione e 656mila euro nel 2015. Per concorrere al superamento delle difficoltà finanziarie e garantire lo svolgimento delle attività ordinarie, è stato predisposto un piano triennale, con ratei di 300mila euro per gli anni 2018 e 2019 ed il restante un milione e 56mila euro nel 2020.
Ecco i principali interventi per aree territoriali.
Provincia di Firenze: è prevista un’anticipazione di 136mila euro all’Ambito territoriale di caccia Firenze Sud, da restituire in 24 mesi, pari al disavanzo registrato della gestione commissariale, in seguito alle dimissioni del comitato di gestione, dopo il subentro nei rapporti giuridici che facevano capo al soppresso Atc provinciale di Firenze.
Amiata: è destinato ai Comuni che fanno parte dell’Unione dei Comuni dell’Amiata – Val d’Orcia e Amiata grossetana un contributo straordinario di 500mila euro per opere pubbliche destinate a migliorare l’attrattiva turistica del territorio, quali le infrastrutture per il turismo invernale (impianti di risalita e innevamento) e il turismo estivo all’aria aperta (sentieri, percorsi trekking, punti si sosta e ristoro).
Provincia di Arezzo: viene introdotta una disciplina particolare del Canale Battagli, che sarà gestito dai due Comuni di Montevarchi e San Giovanni Valdarno, prevedendo la possibilità, in questa fase transitoria, di utilizzare le strutture del Consorzio di Bonifica.
Provincia di Livorno: il Comune di Livorno potrà utilizzare i 3,5milioni già erogati in attuazione dell’accordo di programma del 2010 e dell’accordo del 2012 per le opere infrastrutturali previste, a prescindere dalla realizzazione della struttura ospedaliera. Viene previsto un ulteriore stanziamento di 1 milione e 900mila euro per interventi indifferibili e urgenti dopo gli eventi meteo dello scorso settembre.
Provincia di Lucca: alla Fondazione Carnevale di Viareggio sono destinati 850mila euro per il sostegno finanziario all’edizione annuale del Carnevale. Il contributo colma un vuoto normativo, visto che la legge regionale consente di intervenire solo a sostegno dei soggetti professionali dello spettacolo dal vivo. Alla Fondazione Festival Pucciniano il contributo di 660mila euro servirà per il pagamento delle rate dei mutui contratti per la realizzazione del teatro all’interno del Parco della musica a Torre del Lago Puccini nel comune di Viareggio.
Provincia di Massa Carrara: il Consorzio per la zona industriale apuana avrà a disposizione 500mila euro, per le consulenze su controversie di natura giuslavoristica, per gli ammortizzatori sociali, per gli incidenti sulla rete stradale, consulenze tecniche per la vendita dell’area ex Eaton. All’acquisizione dell’immobile in via Marina Vecchia, sede di uffici regionali, sono previsti 635mila, corrispondenti al rateo di mutuo contratto a suo tempo dalla Provincia.
Provincia di Pistoia: viene iscritta in bilancio la somma di un milione destinato agli indennizzi alle imprese vivaistiche per le piante distrutte nella lotta al focolaio di tarlo asiatico.
Provincia di Prato: per il concorso regionale agli oneri di gestione per il progetto Creaf è prevista la somma di 9mila euro. Sul tema, il presidente Bugliani ha precisato che il Centro per la ricerca e l’alta formazione a servizio del distretto tessile pratese è una società a totale partecipazione pubblica (comuni di Prato, Montemurlo, Carmignano, Vaiano, Vernio, Poggio a Caiano, Cantagallo e provincia di Prato, azionista di maggioranza con l’81,69 per cento del capitale sociale). In seguito al fallimento della società, decretato dal tribunale di Prato, la Regione Toscana ha deciso di presentare una proposta di concordato, sulla base di un accordo di programma con Provincia e Comune di Prato. Sarà Sviluppo Toscana spa a diventare proprietaria dell’immobile, nell’ambito dell’importo originario di 8milioni, senza oneri ulteriori previsti.
Il dibattito sulla prima variazione
Interventi di Fattori (Si-Toscana sinistra), Bianchi (M5S), Pecori (Misto-Toscana per tutti), Casucci (Lega Nord) e dell’assessore Stefano Ciuoffo
“È giunto il momento di fare il punto sul Consorzio per la zona industriale apuana. Deve essere messo in condizione di fare una politica industriale vera, o non ha senso. Non si può continuare a finanziarlo senza una strategia complessiva”. Lo ha dichiarato Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra), sottolineando inoltre le molte perplessità sul nuovo finanziamento alla rete delle scuole private per l’infanzia. “Si tratta di risorse ingenti - ha osservato - a fronte di finanziamenti insufficienti per l’edilizia scolastica”. A suo parere non dovevano essere fatti tagli alle politiche sul lavoro, alla formazione professionale, alla diversificazione delle fonti energetiche. A suo parere sarebbe necessaria una riflessione anche sui sistemi informativi della Regione, la cui gestione e manutenzione incidono in modo molto significativo sul bilancio. Per questo ha annunciato voto negativo.
E’ stato il consigliere Gabriele Bianchi (M5S) ad annunciare il voto negativo del gruppo, che ha lamentato una lunga serie di ‘finanziamenti a pioggia’, senza una strategia complessiva. “Non si capisce come un contributo straordinario alla Fondazione Carnevale di Viareggio debba essere erogato ormai da tre anni – ha osservato – Non si tratta di negare il sostegno a un’iniziativa importante della nostra regione, ma non è questo il modo”. A suo parere il contributo all’Atc di Firenze può essere un precedente pericoloso, vista la situazione di difficoltà presente in molte realtà. “Sul Canale Battagli non si capisce chi fa cosa – ha rilevato –. Il passaggio ai comuni con risorse limitate non ci sembra una scelta adeguata per garantirne la necessaria manutenzione”.
“Come ogni anno abbiamo il Carnevale di Viareggio. Ma non si può chiedere alla Fondazione un piano di rientro dalla sua situazione debitoria? - ha chiesto Monica Pecori (Gruppo Misto-Toscana per tutti) -. Perché le opposizioni non vengono coinvolte maggiormente sulle scelte?”. La consigliera ha affrontato, inoltre, il tema dei finanziamenti concessi al Comune di Livorno per gli interventi sulla viabilità, che saranno conseguiti indipendentemente dalla realizzazione del nuovo ospedale. “Si tratta di interventi sulla rotatoria di raccordo con lo svincolo di Montenero – ha osservato –. Si sostiene che si tratta di un’area ad alta sinistrosità, ma a me sinceramente non risulta”.
“La Regione vuole contrarre altri nuovi debiti, che inevitabilmente avranno effetti sulle tasche dei cittadini toscani sotto forma di tributi e tagli ai servizi”. Lo ha dichiarato Marco Casucci, annunciando il voto contrario di Lega Nord, preoccupato dell’esposizione debitoria della Regione, fino alla fine della legislatura. A suo parere è necessario intervenire sulla spesa corrente. “Non si può ricorrere a nuovi debiti per coprire i buchi – ha detto – Consorzio Zia, Sviluppo toscana, Fondazione Orchestra regionale toscana ne sono esempi”.
L’assessore Stefano Ciuoffo ha precisato che il Consorzio Zia registra da anni un forte disavanzo, con una significativa esposizione debitoria. “Una gestione fallimentare che ha spinto la Regione alla nomina di un commissario - ha rilevato Ciuoffo -. Abbiamo bisogno di un ente di programmazione territoriale. Non può esserlo il Consorzio Zia perché privo delle necessarie competenze. Il senso del finanziamento è quello di permettere al commissario di saldare i debiti con il territorio”. L’assessore ha sottolineato, quindi, il percorso condiviso con le amministrazioni comunali di Massa e Carrara per la riqualificazione delle aree industriali dismesse per raggiungere questo obiettivo. In merito al finanziamento al Creaf di Prato, l’assessore ha precisato che l’intero percorso è coperto dalle cifre già disponibili in bilancio e non c’è nessun aggravio economico aggiuntivo.
Sistema turistico regionale: regolamento, commissione dà via libera con suggerimenti e raccomandazioni
Parere favorevole al regolamento attuativo del Testo unico: sì di Pd e Movimento 5 stelle, astensione della Lega. Oltre 40 i suggerimenti rivolti alla Giunta
COMMISSIONE – Sistema turistico toscano: la commissione Sviluppo economico, presieduta da Gianni Anselmi (Pd) ha dato il via libera al regolamento attuativo del Testo unico regionale. La commissione ha espresso parere a maggioranza con il voto favorevole di Partito democratico e Movimento 5 stelle e l’astensione della Lega. Il regolamento è stato oggetto di un approfondito lavoro in commissione, dopo la giornata di audizioni che aveva portato all’ascolto dei rappresentanti di categorie economiche, sindacati e professioni interessate. Un lavoro che ha prodotto oltre 40 suggerimenti di modifica al testo della Giunta e due raccomandazioni. “Molte delle osservazioni sono state accolte”, ha spiegato il presidente Anselmi.
Il regolamento dà attuazione al Testo unico del sistema turistico regionale approvato a fine 2016 (legge regionale 86 del 20 dicembre 2016) e poi oggetto di vari interventi di modifica, l’ultimo nel maggio scorso, quando è stata perfezionata la suddivisione della Toscana in 28 ambiti territoriali. Il regolamento arriva ora all’approvazione proprio in ragione di questo processo di adeguamento del testo di legge. Si entra così nel dettaglio delle informazioni sull’accessibilità fornite dalle strutture ricettive e gli stabilimenti balneari; si regola l’individuazione della modalità di svolgimento dell’attività di Osservatorio turistico di destinazione; si definiscono le modalità di aggiornamento e cancellazione degli albi delle associazioni pro-loco; i requisiti minimi e dei servizi delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari, tenendo conto delle specificità delle singole tipologie; si definiscono le caratteristiche delle opere realizzate dai concessionari delle aree demaniali adibite a stabilimento balneare e i criteri di classificazione; i presupposti per ottenere l’abilitazione a direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo; vengono indicati i titoli di studio necessari per l’accesso diretto all’esame di abilitazione del profilo professionale di guida turistica, di accompagnatore turistico e di guida ambientale; vengono specificate le articolazioni della professione di guida ambientale.
Tra le raccomandazioni rivolte dalla seconda commissione alla Giunta regionale, quella di valutare attentamente la questione dell’entrata in vigore del regolamento e prevedere un termine tale da permettere agli esercizi esistenti di adeguarsi alle nuove disposizioni.
Borgo a Mozzano (Lu), Italvetro, ok unanime a mozione in Consiglio regionale
Il Consiglio regionale compatto sulla crisi Schott-Italvetro. Favorire una fase di confronto tra la proprietà, le organizzazioni sindacali e i vari livelli istituzionali nella prospettiva di individuare una soluzione alla crisi volta ad assicurare la tenuta occupazionale dell’azienda, scongiurando i 40 licenziamenti prospettati ed evitando le possibili ricadute negative in termini occupazionali e sociali per un territorio già colpito dalle conseguenze della crisi economica. Questo l’obiettivo della mozione in merito alla vertenza Schott-Italvetro, approvata con voto unanime dal Consiglio regionale.
“Una situazione che desta non poca preoccupazione e che per questo già ha visto una forte e immediata presa di posizione da parte dei lavoratori e una conseguente ben determinata azione bipartisan da parte di tutti i rappresentanti dei vari livelli istituzionali. – fanno presente Stefano Baccelli e Ilaria Giovannetti, consiglieri regionali Pd, Maurizio Marchetti, consigliere regionale Forza Italia, Elisa Montemagni, consigliera regionale Lega Nord - A seguito di questa massiccia mobilitazione è da registrare che i vertici aziendali hanno revocato la comunicazione del giorno 13 relativa alla disdetta della Contrattazione Integrativa Aziendale di secondo livello, ricostruendo così le condizioni indispensabili per avviare una trattativa che si annuncia complessa. Ora è il momento di monitorare costantemente gli sviluppi di questa vicenda, valutando via via che tipo di azione di merito intraprendere. È la ragione per cui ci siamo mossi compatti anche qui in Consiglio regionale consapevoli che su questa vertenza c’è bisogno di un impegno trasversale e importante perché si possa raggiungere un esito positivo”.
Spoglie Cherubini: mozione per il trasferimento dalla Francia e sepoltura in Santa Croce
Voto unanime sull’atto firmato dal presidente Giani. La Giunta regionale è impegnata ad attivarsi presso la presidenza della Repubblica e la presidenza del Consiglio dei Ministri per le necessarie procedure diplomatiche con la Francia
L’aula del Consiglio regionale ha votato all’unanimità la mozione firmata dal presidente dell’assemblea, Eugenio Giani, per riportare le spoglie del Maestro Luigi Cherubini dalla Francia in Italia, e per la sepoltura nella Basilica di Santa Croce a Firenze.
L’atto muove dalla ricostruzione della presenza e dei riconoscimenti che il musicista fiorentino ebbe in Toscana e a Firenze in epoca granducale. L’iniziativa è stata sollecitata in modo costante dal Maestro Riccardo Muti, aveva ricordato Giani in apertura dei lavori d’aula, ed è stata ribadita nuovamente in occasione del concerto per il 50° anniversario del proprio debutto a Firenze, al Teatro dell’Opera lo scorso 11 luglio.
Le spoglie di Luigi Cherubini riposano in Francia, nel cimitero di Pere Lachaise, mentre nella Basilica di Santa Croce a Firenze si trova l’ottocentesco monumento dedicato al grande compositore, il cenotafio inaugurato nel 1869.
La mozione ricorda che già nel 2008 si sono intrapresi contatti specifici tra il ministero dei beni culturali italiano e l’omologo ministero francese, finalizzati al trasferimento delle spoglie del compositore e che nel 1984 c’è stata la traslazione delle spoglie del marchese Gino Capponi in Santa Croce. Nell’intento di volersi impegnare accanto al Maestro Muti e in continuità con interventi intrapresi in passato dalle autorità italiane preposte, si impegna dunque la Giunta regionale per quanto di sua competenza. Il governo toscano dovrà attivarsi presso la presidenza della Repubblica e del Consiglio dei ministri affinché siano poste in essere le necessarie procedure diplomatiche con la Francia.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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