Dopo circa tre settimane di attacchi indiscriminati e strumentali, probabilmente andati oltre i limiti del buon gusto e dell’etica professionale, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Siena sente il bisogno di ringraziare quegli infermieri che oramai già da una settimana, in un clima pesante e di sfiducia creato ad arte, svolgono silenziosamente ed egregiamente quel tanto discusso servizio di emergenza sulla città di Siena, prendendosi cura della salute dei cittadini e non curandosi della tempesta mediatica che li circonda.
La qualità “di pancia”, quella autoreferenziale, con la quale si punta a dividere l’opinione pubblica in una scelta, un po’ come “Gesù o Barabba”, non ci appartiene.
L’infermiere è una professione autonoma dal 1999, con piena assunzione di responsabilità.
Molti “addetti ai lavori” fanno finta di non saperlo o comunque minimizzano la portata del cambiamento ostacolandone da quasi vent’anni lo sviluppo per fini di sicuro lontani dall’obiettivo “salute del cittadino”, paventando irreali pericoli utili solo a minare la fiducia nel sistema sanitario tutto.
Invece i cittadini devono sapere che gli infermieri del 118 che entrano nelle loro case sono perfettamente in grado di garantire appropriate risposte assistenziali di emergenza in termini di competenze - hanno formazione con certificazioni internazionali analoghe a quelle dei medici 118 - ed in termini giuridici, tanto che l’ambulanza infermieristica è individuata dalle norme in vigore, come mezzo ALS, ovvero di soccorso avanzato, nel pieno rispetto del tanto citato DM 70/2015.
E poiché credono, loro sì, nel lavoro di squadra, non esiteranno a chiedere l’aiuto del medico se ne ricorreranno le necessità, perché per gli infermieri prima viene la tutela del cittadino, poi il resto…
Il presidente di OPI Siena, Michele Aurigi
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