Fortuna, giovanissimo esemplare di Caretta caretta, denominata così per la buona sorte che ha accompagnato il suo ritrovamento, era stata recuperata lo scorso 13 marzo ad Ansedonia dopo la segnalazione di alcuni visitatori.
Antonella Roncolini, Simone Fineschi, Roberta Zandomeleghi e Andrea Lionti l’avevano notata spiaggiata sulla battigia di Ansedonia e avevano immediatamente segnalato la sua presenza alla Capitaneria di Porto ed è subito partita la catena dei soccorsi, coordinata dall’Osservatorio Toscano per la Biodiversità.
La tartaruga è stata quindi trasferita al Centro Tartanet di Talamone, gestito dal Parco Regionale della Maremma dove la veterinaria Chiara Caruso ha constatato condizioni decisamente critiche: pochissima reazione agli stimoli e temperatura corporea molto bassa, per questo motivo è stata subito intrapresa una terapia volta al superamento dello shock.
La tartaruga è stata tenuta al caldo e reidratata e, poco alla volta, i parametri vitali sono migliorati. Dopo quattro giorni è stata sistemata in una vasca riscaldata con poca acqua dove ha mostrato anche interesse per il cibo e ha cominciato a nutrirsi in maniera autonoma.
Durante i quattro mesi di ricovero presso il Centro Recupero Tartarughe Marine di Talamone, T. Fortuna ha recuperato pienamente le energie, è aumentata di peso e anche gli ultimi controlli hanno evidenziato la sua completa ripresa: è finalmente arrivato il momento per poterla restituire al mare.
La liberazione: Giovedì 12 luglio alle ore 11 T. Fortuna è tornata in mare, grazie all’ausilio della Capitaneria di Porto che ha fornito un mezzo a motore per portare la tartaruga a largo, lasciandola in libertà.
Per l’occasione erano presenti Sergio Ventrella, Letizia Marsili, dell’Osservatorio Toscano Biodiversità, la Capitaneria di Porto, Chiara Caruso, veterinaria del Centro Tartanet, la Presidente del Parco della Maremma, Lucia Venturi e i rappresentanti della campagna Tartalove di Legambiente.
Adotta anche tu una tartaruga marina: T. Fortuna è infatti una delle tartarughe marine adottabili tramite il progetto Tartalove di Legambiente: con un contributo minimo di 20 euro, ogni cittadino che vorrà proteggere questa specie minacciata dall’inquinamento marino o dagli atteggiamenti scorretti durante la navigazione potrà adottare simbolicamente una tartaruga ed ottenere in cambio un Certificato di Adozione, una fotografia della tartaruga adottata e un racconto della sua storia.
Fare la donazione è semplice: basta collegarsi al sito www.tartalove.it e seguire le istruzioni.
L’adozione simbolica è un gesto concreto che contribuisce a finanziare le spese vive dei centri di recupero, le medicine necessarie, gli interventi veterinari e le attività di monitoraggio dei nidi.
Grazie ai donatori della campagna Tartalove anche il centro Tartanet di Talamone gestito dal Parco Regionale della Maremma ha potuto migliorare il sistema di filtrazione delle vasche necessarie al ricovero delle tartarughe recuperate in difficoltà.
Una telefonata può salvare la vita di una tartaruga marina: chi avvista una tartaruga in difficoltà in mare o lungo una spiaggia o i pescatori che rinvengono tartarughe impigliate nelle loro reti possono chiamare il 1530 della Capitaneria di Porto e far partire così la rete di salvataggio coordinata dall’Osservatorio Toscano Biodiversità.
Fonte: Ufficio Stampa
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