Oltre 1400 invii di posta elettronica verso un indirizzo della segreteria del sindaco di Empoli Brenda Barnini e dell’Ufficio Relazioni col Pubblico, hanno intasato per qualche giorno la casella mail. Si tratta di mail che presentano lo stesso tipo di testo. “Sindaco Barnini, sono assolutamente contrario alla sostituzione dei termini padre e madre nei moduli scolastici comunali con "Genitore A" e "Genitore B". Cordialmente”. A seguire nome e cognome.
Si è accesa l’attenzione da parte del Servizio Informatico del Comune. Da una rapida verifica è risultato che quegli invii erano partiti tutti da un’unica piattaforma che consente di approntare una sorta di ‘petizione on line’.
Un’organizzazione o un’associazione, grazie a questo sito, può avviare una specie di ‘raccolta firme’ su web semplicemente inserendo nome e cognome, un indirizzo mail (che poi risulta nell’invio della mail) e un non meglio precisato codice di avviamento postale, si presume della residenza dell’autore di quell’invio.
Le indagini interne degli uffici preposti hanno scoperto che tutto partiva da una piattaforma automatizzata che fa da base per l’invio di queste mail.
Da una seconda verifica, effettuata trasmettendo alcune mail anche con nomi e indirizzi inventati, ha consentito di capire che, come spiegano dal Comune, "chiunque può effettuare l’invio in automatico al Comune di Empoli inserendo un nome e un cognome qualsiasi, anche fittizi. Non solo, allo stesso modo anche l’indirizzo mail può essere inventato. Non esiste, come in altre registrazioni simili, la procedura di invio all’indirizzo di posta elettronica digitato di una richiesta di conferma da parte del legittimo mittente. In pratica è possibile inserire nome cognome e un indirizzo (oltre al CAP) e immediatamente la casella di posta elettronica del Comune di Empoli riceve il testo sopracitato".
Fra i tanti nomi dei firmatari è presente anche uno a nome di Roberto Bagnoli, Presidente del Consiglio comunale, arrivato con il suo indirizzo mail ufficiale. Il presidente Bagnoli è stato immediatamente informato e ha espresso il suo sconcerto non avendo lui mai inviato alcuna comunicazione in tal senso. «Qualcuno ha usato il mio nome e cognome, ma anche la mia mail personale, senza il mio permesso – spiega Roberto Bagnoli. Nessuno entra nel merito dello strumento utilizzato. Certamente è scorretto usare la mia identità in questo modo. Mi auguro che non ci siano altri casi simili».
La raccolta firme risulta avviata dall’associazione GENERAZIONE FAMIGLIA ITALIA - La Manif Pour Tous Empoli che in effetti anche dal proprio profilo facebook rimanda a quel sito. Nella motivazione della ‘petizione’ ci sono alcuni punti della mozione presentata dal consigliere comunale Andrea Poggianti. Secondo quanto ricostruito dall'amministrazion dunque sarebbe possibile per chiunque aderire alla raccolta firme pur segnalando un'identità non propria e non certificabile.
Lo stesso sito sottolinea, in fondo al testo della petizione, che “Questa petizione è stata creata da un cittadino o un'associazione non affiliata. Il sito non è quindi responsabile dei suoi contenuti”.
Tra le condizioni d'uso inoltre si legge: "L’utente accetta di non utilizzare il servizio per azioni contrarie alla legge, alla moralità, all’ordine pubblico e, in generale, di utilizzarlo secondo questi termini e condizioni. Inoltre, egli si assume la responsabilità di non diffondere pubblicità o messaggi con finalità commerciale, di non inviare messaggi utilizzando una falsa identità e di non inviare messaggi di cui sia nascosta l’origine".
Da parte della segreteria generale del Comune di Empoli è stata fatta una segnalazione alla Polizia Postale, inviando l’elenco di tutte le mail ricevute, come estrapolato dal Centro Elaborazione Dati del Comune, chiedendo che vengano effettuati gli accertamenti di competenza.
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