Anche lo studio dell’Irpet Toscana conferma qualche timido segnale di ripresa, stavolta riferito all’economia toscana. Ma fra le pieghe dell’analisi non mancano le criticità, che fanno riflettere anche il presidente di Conflavoro Pmi, Roberto Capobianco: “Secondo lo studio – dice il presidente dell’associazione datoriale delle piccole e medie imprese – è l’export a trainare l’economia toscana, sopratutto nell’area centrale della regione, quella a maggiore vocazione industriale. Ma è un panorama a chiazze dove non si mancano di sottolineare le difficoltà delle zone della costa e del sud della regione”.
Per Capobianco la politica regionale e nazionale devono sostenere, laddove c’è, la ripresa e incentivare le imprese nelle zone in cui c’è maggiore difficoltà ad agganciare il treno del segno più dal punto di vista della produzione e dell’export: “Il vero motore dell’economia, a livello nazionale e locale – dice Capobianco – sono le piccole e medie imprese. Che giorno dopo giorno compiono miracoli per rimanere su un mercato sempre più globalizzato, grazie alla loro qualità ed eccellenza, che fa la differenza anche nei confronti delle produzioni estere, nonostante siano quotidianamente vessati da tasse e burocrazia. Se si imboccherà la strada della detassazione, a partire dal lavoro, che possa così fungere da traino anche all’occupazione e sostenere i consumi, e quella della semplificazione, la Toscana e l’Italia potranno essere esempio virtuoso dal punto di vista economico anche per il resto d’Europa”.
Fonte: Conflavoro Pmi
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