Colecistectomie senza pernottamento al San Giovanni di Dio

L’obiettivo è quello di ridurre la degenza e quindi il disagio del ricovero ai pazienti, liberare letti, agire sulla diminuzione delle liste d’attesa e poter offrire un servizio che può essere ben accolto dalla maggioranza parte dei pazienti, mantenendo costanti i livelli di sicurezza”. Lo spiega così Paolo Cappellini, direttore della chirurgia del San Giovanni di Dio, il progetto messo a punto dal dottor Alessandro Anastasi, per ora il primo del genere almeno in Toscana: operare le colecistectomie in “un giorno”.

Pienamente sostenuto da Stefano Michelagnoli, direttore del dipartimento delle specialistiche chirurgiche, e approvato dalla direzione generale, il progetto sarà presto esteso anche agli altri ospedali dell’Azienda USL Toscana centro.

“Un grazie ai professionisti come Alessandro Anastasi e gli altri suoi colleghi – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi-, che si sono impegnati con competenza e qualità per utilizzare al meglio le strutture a nostra disposizione, anche al fine di ridurre le liste d’attesa, sulle quali stiamo lavorando con le Aziende”.

E’ dal 2005 che i pazienti operati di colecistectomia laparoscopica nella chirurgia dell’Ospedale di Torregalli vengono dimessi il giorno successivo all’intervento con una percentuale superiore all’80%; questa notevole esperienza ha portato Anastasi all’elaborazione del progetto pilota per la “colecistectomia in day surgey” che fino a poco tempo fa veniva applicato, con le dovute cautele, ad un fascia ristretta di pazienti.

Ora, usciti dalla prima fase – spiega ancora Cappellini- quella che prima era una modalità saltuaria, si stima che verrà riservata inizialmente al 20% dei pazienti in lista d’attesa, che si ritiene possa essere progressivamente incrementata diventando un modello assistenziale ed organizzativo che coinvolge chirurghi, anestesisti, infermieri del reparto ospedaliero e i Medici di Famiglia che sono parte attiva e fondamentale per la continuità assistenziale”. 

Un nuovo percorso assistenziale.  Il paziente viene dimesso nel pomeriggio, dopo attenta rivalutazione clinica non prima di otto ore dalla fine dell’intervento, con il numero di telefono del medico tutor e del medico di guardia della chirurgia (presente H24): la prima chiamata dovrà avvenire alle ore 22 e la seconda alle ore 9 del mattino successivo. Attraverso i colloqui telefonici il chirurgo valuta se il decorso post operatorio sta procedendo come previsto. I chirurghi sono comunque a disposizione per qualsiasi necessità. Seguirà poi il follow up con le visite e gli esami in ospedale, già prenotati dai medici. 

"Prima di partire con il progetto - aggiunge Anastasi- abbiamo affidato al  clinical risk manager la valutazione sulla sicurezza delle cure che non ha evidenziato esposizione a rischi per i pazienti e ci sono anche numerosi studi internazionali che hanno dimostrato la fattibilità e la sicurezza della colecistectomia laparoscopica in day surgery. Infatti - prosegue il chirurgo- nell'asportazione laparoscopica della colecisti o cistifellea, un intervento che ormai si affida a tecniche chirurgiche standardizzate, eventuali complicanze come perdita biliare, emorragie e perforazioni intestinali insorgono nelle primissime ore dopo l'operazione".  

Al San Giovanni di Dio, questi pazienti vengono ricoverati in regime di day hospital in un settore attento alle metodiche della day surgey, con possibilità al bisogno di trasferimento in un setting assistenziale superiore e quindi in ricovero ordinario.

L'impatto sulla lista d'attesa. I dati dell'Azienda USL Tc dimostrano che l'attuale produzione annua di interventi in colecistectomia non è sufficiente.

"Con questo progetto avremo invece una progressiva riduzione della lista d'attesa dal momento che -evidenzia Michelagnoli - dall'analisi dei dati di attività e programmazione operativa è risultato  che solo nello stabilimento ospedaliero di Torregalli nel 2017 sono stati ricoverati in elezione per l'intervento di colecistectomia 125 pazienti e, nell'87% dei casi la degenza è stata ridotta ad una sola notte e quindi è stato stimato che se il 40% di questi pazienti fosse stato operato in regime di day surgery si sarebbe ottenuto un incremento di 53 interventi annui. Considerato che, sempre nel 2017, in tutta l'Azienda sono stati eseguiti 1105 interventi con la nuova modalità assistenziale si ipotizzano in un anno 800 interventi in più rispetto agli attuali così da arrivare ad operare quasi 2000 pazienti all'anno". 

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