Si intitola “Massimo Vinattieri. Tra memorie dell’antico e astrazioni contemporanee” la mostra che sarà inaugurata venerdì 29 giugno, alle ore 17, nel Museo Archeologico del Chianti senese di Castellina in Chianti. L’esposizione è promossa dal Comune di Castellina in Chianti in collaborazione con il Museo archeologico del Chianti senese, il Gruppo archeologico Salingolpe e la Bottega Arte Toscana e sarà visitabile fino al 2 settembre tutti i giorni dalle ore 11 alle ore 19. Gli ultimi due giorni, 1 e 2 settembre, la mostra sarà aperta dalle ore 10 alle ore 18.
L’artista. Massimo Vinattieri è nato a San Mauro a Signa, in provincia di Firenze, nel 1956 e con questa esposizione corona il suo sogno di esporre opere nate, come in una sorta di confronto spirituale, dalla rilettura in chiave moderna del mito etrusco. Un confronto che oltre trenta anni fa ha spinto l’artista a scegliersi come terra d'elezione l'antico borgo di Artimino, luogo denso di suggestioni e conosciuto per la villa medicea e i ritrovamenti etruschi che proprio in quegli anni tornavano alla luce, arrivando a legare la sua storia con le origini etrusche di Castellina in Chianti. La volontà dell’artista di unire Artimino a Castellina in Chianti crea una sorta di gemellaggio tra due potentati rurali dell'Etruria settentrionale interna e inaugura i secondi quarant'anni dell'attività dell'artista, la cui opera, conosciuta per numerose presenze in Italia e all'estero, fu esposta nel 2011 nel Padiglione Italia della 54esima Esposizione internazionale d'Arte della Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi e nel Padiglione allestito nuovamente a Torino su indicazione del Capo dello Stato nel 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia.
La mostra è curata da Marco Moretti e documentata da un catalogo di 100 pagine con testi in italiano e in inglese firmati dal curatore, da Luisella Bernardini e da Costanza Contu, storiche dell'arte. A loro si unisce Marcella Cappelletti, che sarà protagonista al vernissage con una performance su Movimenti di danza ispirati a un'opera di Massimo Vinattieri. L’esposizione accoglie i visitatori con suggestioni che affiorano attraverso elaborazioni di temi trattati in precedenza, come il posto delle tombe, e continua con il richiamo a bronzetti etruschi del museo castellinese dedicati agli Idoli. Le suggestioni astratte dell'antico cedono, poi, spazio a rappresentazioni figurative, come nel grande polittico eseguito per la mostra, in cui l'effetto scenografico si compone di una ricerca narrativa ispirata dalle tombe istoriate di Tarquinia elaborata con cura filologica attraverso un proprio 'sogno' e dando forma a un’opera di quasi tre metri per lato che evoca la Nascita vita e morte di una principessa etrusca. Un’altra grande composizione è la libera interpretazione del celebre mosaico della battaglia di Alessandro contro Dario, custodito nel Museo archeologico di Napoli, che l'artista ha dipinto aggiungendo particolari di sua ispirazione. L'itinerario della mostra prosegue, poi, con i temi astratti dei cosiddetti Calligrammi, con cui Vinattieri ricerca assonanze poetiche di forme indipendenti dalle immagini reali da cui provengono.
Fonte: Ufficio Stampa
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