Capo cantiere di una ditta per i lavori della variante autostradale A1 finisce agli arresti domiciliari per dei furti di rame avvenuti a dicembre dello scorso anno: sono state eseguite anche quattro perquisizioni nei confronti dei dipendenti di ditte esterne operanti nei cantieri. Tre di essi (un 45enne di Prato, un 31enne di Barberino, un 50enne di Pesaro, tutti incensurati), in momenti diversi, avrebbero curato la fase preparatoria ed esecutiva del furto.
Gli investigatori pensano che il ricettatore sia un 43enne di Rimini, a carico del quale è stato emesso un decreto di perquisizione domiciliare. Le prime perquisizioni erano state fatte ad aprile nei confronti del capocantiere. Contemporaneamente, sono state eseguite tre perquisizioni nelle provincie di Prato, Rimini e L’Aquila.
Nei 5 furti erano state rubate 10 bobine di rame dal valore di 150mila euro oltre a molto materiale di ferro per le armature in cemento armato. Le accuse nei confronti degli indagati sono di furto aggravato in concorso per quattro di essi e di ricettazione per uno. Le operazioni sono partite dal pm Paolo Barlucchi per la procura della Repubblica ed eseguite dai carabinieri di Borgo San Lorenzo. Le indagini erano state avviate dai militari di Barberino di Mugello.
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