«Nell’Empolese ci sono imprenditori agricoli costretti a chiudere o a trasferirsi per sfuggire più possibile alle razzie degli ungulati, e intanto sempre nella stessa zona la procura indaga su perizie per danni che sarebbero state gonfiate con risarcimenti andati a non aventi titolo. E’ un paradosso: la Regione adotti misure di verifica e controllo adeguate sulla finalizzazione dei risarcimenti, ma intanto tuteli gli agricoltori anche ad esempio con incentivi e sostegni alla difesa passiva»: l’intervento arriva dal Capogruppo azzurro in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e dalla sua omologa al Comune di Certaldo Lucia Masini. Quest’ultima sta redigendo un atto specifico per il suo Comune, ma intanto Marchetti in Regione ha già depositato un’interrogazione.
«Stavamo lavorando sul caso dell’azienda agricola D’Ercole di Certaldo piegata dalle devastazioni di cinghiali & Co e costretta al trasferimento in attesa di risarcimenti che non arrivano – raccontano Marchetti e Masini – ed ecco che è giunta notizia dell’inchiesta giudiziaria per perizie di danno che sarebbero state gonfiate e che avrebbero dirottato quegli stessi risarcimenti destinati proprio alla zona dell’Empolese su non aventi titolo. Assurdo».
Sulla contraddizione Marchetti e Masini vogliono vederci chiaro: «Qui siamo alle prese da un lato con una legge regionale obiettivo sul contenimento degli ungulati, la 10/2016, che si rivela insufficiente a recare sollievo agli agricoltori pur se i cacciatori e gli Atc sono impegnati al loro massimo nell’applicazione. Dall’altro qualcosa non funziona nella filiera dei controlli, perché se i risarcimenti vanno a chi non ha danno e non raggiungono chi invece come a Certaldo il signor D’Ercole si trova poi a dover trasferire la propria attività per eccesso di danno e zero ristoro beh… bisogna che si attivi una soglia di attenzione maggiore».
Ecco quindi intanto l’interrogazione regionale con Marchetti che fin nell’atto sottolinea l’opportunità di «fornire agli imprenditori agricoli strumenti fattivi volti al mantenimento della loro attività, patrimonio collettivo grazie al quale nei secoli il paesaggio della Toscana è stato modellato e grazie a cui oggi i prodotti frutto dell’attività rurale toscana sono leader nel mercato alimentare», chiedendo anche incentivi e sostegno a strumenti di difesa passiva come le recinzioni elettrificate. Non solo, perché Marchetti chiede anche come la giunta regionale «valuti il coincidere nella stessa area, ovvero il Circondario empolese, da un lato di imprenditori costretti a trasferire la propria attività per mancato arrivo dei risarcimenti, dall’altro di una inchiesta giudiziaria per risarcimenti che sarebbero stati erogati a non aventi titolo» e «se non ritenga di voler adottare ogni misura anche di verifica e controllo affinché i risarcimenti vi siano, siano adeguati e raggiungano quanti ne hanno effettivamente titolo in tempi compatibili con il buon andamento dell’attività imprenditoriale individuale e di filiera».
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Gruppo Forza Italia
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