Torna il “Green Day”, la Festa che si svolge sabato 23 giugno alle ore 10 negli spazi verdi della Fondazione IRCCS Stella Maris di Calambrone (Pisa). L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è dedicata alla sensibilizzazione sul valore educativo, terapeutico e sociale delle attività di floricultura nel giardino dell’Istituto. Alla Stella Maris questa attività avviene nell’ambito del progetto "Coltiviamo…ci", coordinato dalla dr.ssa Maria Mucci, Neuropsichiatra Infantile Responsabile dell' UO Semplice “Urgenze Psichiatriche” dell'Età Evolutiva.
La Festa prevede, in mattinata, l'inaugurazione di una aiuola floreale: si tratta della seconda realizzata nell’Istituto, grazie anche al contributo di Riccardo e Paola titolari dell'azienda Ghiomelli di Livorno, i tre agronomi Giovanni, Caterina e Michele, la volontaria Maria Teresa Locci dell'Associazione "Pensiamo in Verde" di Pisa.
L' evento, aperto a tutti, avrà in programma momenti di condivisione e intrattenimento con la partecipazione attiva dei clowns “I Libecciati” di Livorno, del coro "Canta che ti passa" diretto da Sandra Giorgi, del pittore livornese Giuseppe Landi, "Landino" e degli operatori dell' Associazione Onlus "Il Porto dei Piccoli".
“Sarà una mattinata all' insegna della riscoperta e della valorizzazione di rinnovati spazi e attività di cura - spiega Luisa D'Argenio, tecnico della riabilitazione psichiatrica della Stella Maris - , accanto al “Giardino dei bei pensieri”, contesto di svago ma investito di multipli significati, del fare, del fare insieme e dell'essere nel fare insieme. Riscoprire una diversa dimensione relazionale, occupandosi di floricoltura nel giardino dell’Ospedale, rappresenta la principale finalità del progetto “Coltiviamo…ci”: arricchire la funzione terapeutica del contesto di cura ospedaliero per i minori degenti e le loro famiglie insieme agli operatori sanitari. L’attività intorno all’”aiuola terapeutica” nel giardino dell’Istituto darà la possibilità ai ragazzi ricoverati di trascorrere parte della giornata all’aria aperta arricchendo i ritmi quotidiani nella routine ospedaliera”.
Il contatto con la natura diviene per i ragazzi ricoverati, come spiegano i responsabili del progetto, una modalità esperienziale di apprendimento attraverso la cura della bellezza, lo sviluppo del senso di gruppo e di appartenenza ad un “ambiente” accogliente, più grande, che ci contiene tutti, che restituisce valore e che merita rispetto.
Seminare e piantare, annaffiare, concimare, estirpare erbacce (magari scansando insetti o…evitando di bagnarsi per improvvisi acquazzoni) consente di agire la pazienza, di entrare in contatto con la fatica personale e di prendere coscienza dello scorrere del tempo, di crescere nell’autostima e nella soddisfazione personale.
“Occuparsi della terra e delle piante può conferire all’anima una liberazione ed una quiete simili a quelle della meditazione”, è quanto scriveva Herman Hesse.
L’attività terapeutica di floricoltura in ospedale può rappresentare pertanto uno strumento in più per superare lo stress della malattia, del ricovero stesso a integrazione delle cure specialistiche richieste dal percorso sanitario del singolo ragazzo e della sua famiglia. E’ per questo alla Stella Maris si crede nel progetto “Coltiviamo…ci” per coltivare salute, attraverso nuovi modelli di cura per il completo benessere personale. Così come diceva Socrate. “L’anima, come il giardino, va fatta, nel senso che va coltivata, richiede attenzione, richiede bellezza, richiede apprendimento”. Proprio come fanno i ragazzi della Fondazione.
Fonte: Fondazione Stella Maris
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