Toscana Pride, Forza Italia: "Per favore Rossi, i bambini no"

"Basta uno sguardo al profilo facebook Toscana Pride e troviamo il documento politico e una serie di patrocini, da parte delle amministrazioni pubbliche e istituzioni locali, che, di certo con “orgoglio”, hanno aderito all’evento.

Le amministrazioni PD e Cinque Stelle hanno concesso il loro patrocinio, talune addirittura prevedendo un contributi in denaro, mentre, diversamente i comuni amministrati dal centrodestra lo hanno negato. Ma questa è solo una curiosità. Sfruttando i termini “diritti civili”e “uguaglianza”, certa politica di sinistra, nei fatti, discrimina la maggioranza dei cittadini della propria comunità.

Gonfalone e patrocinio si concedono solo quando un evento è rappresentativo di tutta la comunità o della sua maggioranza e non certo per manifestazioni “di parte”, come il Toscana Pride. Tale spettacolo non favorisce né dibattiti, né confronti di idee, ma impone un chiaro carattere politico, rispondendo ad una sola parte politica, che, peraltro, non rappresenta nemmeno il pensiero di tutti i suoi aderenti. Stessa cosa vale per la fascia tricolore che taluni Sindaci indossano troppo spesso fuori luogo.

Strumentalizzare le diversità e, nel caso specifico, la libertà dei gusti sessuali delle persone, in Toscana non è una novità, ma oggi assistiamo a un nuovo fenomeno: il governatore Rossi assurge a sé stesso anche il ruolo di educatore, elargendo consigli alle famiglie, fino a nominare ed usare i bambini nei suoi spot.

Il messaggio che ci sentiamo mandargli è “Rossi, per favore, i bambini no!”. I bambini vanno sempre e soltanto difesi. Pessima idea è quella di usarli per rincarare le file di una manifestazione che, sotto le spoglie di diritti civili, alla fine dei salmi sarà una solo sfilata, all’insegna della esibizione e della mancanza di inibizioni, da tempo usata da certa politica, che ha perso argomenti e consensi.

Forzare la presenza dei bambini in un contesto del genere è cosa grave. Il Dipartimento Famiglia del Coordinamento Provinciale Firenze di Forza Italia, ritiene questo gesto una vera violenza sul bambino. E non lo permette.

Il Rossi non ha titolo e non ha il compito di allargarsi a dare consigli educativi alle famiglie, le quali hanno il pieno discernimento di scegliere autonomamente dove passare una domenica con i propri bambini e di decidere come educarli alla diversità e ai diritti civili.

I Toscani e le famiglie di questa terra non hanno bisogno degli inviti e delle esortazioni del bravo “governatore”, ma si aspettano che questi, piuttosto, li rappresenti con dignità e onore, che usi i denari pubblici con coscienza e che si attivi a risolvere i tanti bisogni e priorità del popolo che amministra".

Dipartimento Famiglia Coordinamento Provinciale di Firenze di Forza Italia
Stefania Celenza, Responsabile del Dipartimento Famiglia e coordinatrice del gruppo di lavoro
Marco Allegrozzi, Coordinatore FI a Sesto Fiorentino
Mariateresa Lumachi, Capogruppo FI a S. Casciano Val di Pesa
Lucia Masini, Capogruppo FI a Certaldo e all’Unione Comuni C.E.V.
Maria Tauriello, Capogruppo FI a Sesto Fiorentino

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