"Nessuna situazione complessa, nessuna emergenza, vera o presunta che sia, può giustificare il ‘diritto’ di negare l’accesso alla speranza di vita, di un futuro migliore. I 629 migranti bloccati nel Mediterraneo sono prima tutto persone, bambini, ragazzi, uomini, donne. Con un volto e un nome. Stanno cercando disperatamente di arrivare in quell’Europa che così spesso si è sentita attaccata e impegnata in uno scontro di civiltà, molto spesso autoproclamato. Adesso sta compiendo essa stessa, tramite l’Italia che è uno dei suoi Paesi fondatori, un gesto barbaro e incivile e non è una giustificazione valida il fatto che altri si siano rifiutati di accogliere i migranti in passato.
Quello che emerge da questa vicenda, al di là e oltre della drammaticità del fatto in sé, è una assoluta mancanza di Politiche. Di politiche europee che possano permettere di gestire unitariamente l’argomento complesso delle migrazioni nel continente. E di politiche internazionali che favoriscano la pacificazione e lo sviluppo dei Paesi di provenienza di queste persone. Pacificazione e sviluppo che sono gli unici strumenti umani e realisticamente utili per affrontare questo argomento.
Come associazioni impegnate nei settori della solidarietà internazionale e dell’accoglienza chiediamo con forza alle istituzioni coinvolte, in primis al Governo italiano, di affrontare questa situazione e le altre che con buona probabilità si verificheranno in futuro mettendo al primo posto la tutela della dignità umana e la promozione della solidarietà.
Da parte nostra continueremo a lavorare nei nostri ambiti di intervento, nel rispetto della legge e soprattutto mettendo al centro la tutela dei diritti umani fondamentali".
Fonte: Mediterraneo siamo noi
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