Nelle prossime settimane inizierà il 3° ciclo di Conversazioni sulla storia e cultura del nostro territorio. Il primo appuntamento si terrà sabato 23 giugno, alle ore 18, presso la chiesa di San Giorgio, a Porciano. L’incontro ha come tema Bartolomeo di Andrea Bocchi, pittore pistoiese, nel tabernacolo di Papiano.
Dalle fonti d’archivio sappiamo che Bartolomeo nacque a Pistoia fra il 1400 e il 1406, nel 1476 risultava già morto. La sua opera di pittore si svolse da un lato fra Pistoia e il suo contado (Montevettolini. Piuvica, Serravalle, Papiano), dall’altro tra Prato e la lucchesia, soprattutto nella valle del Serchio.Alcune sue opere sono passate sul mercato antiquario e acquistate da collezionisti stranieri in epoche diverse.
Nell’incontro del 23 giugno, oltre ad illustrare, in breve, la sua attività pittorica incentrata sulla cultura artistica tardo-gotica, verranno presentati gli affreschi del complesso tabernacolo-oratorio di Papiano (Lamporecchio), staccati più di cinquant’anni fa e custoditi in questi anni nei depositi della Soprintendenza a Firenze e per questo poco conosciuti. Essendo, però, previsto, a breve , il completamento del restauro e la successiva esposizione nella chiesa di San Giorgio a Porciano, l’incontro organizzato dal’Accademia risulta di particolare interesse.
l tema sarà affrontato da Paolo Peri, docente all’Università degli Studi di Lecce di Storia delle arti applicate e dell’oreficeria studioso fra i più importanti, a livello europeo, di storia del costume.
Il secondo incontro si terrà giovedì 5 luglio 2018 alle ore 21 presso Villa Merrick, Papiano. Nella circostanza Claudio Rosati terrà una conversazione su Anche le tradizioni non sono più quelle di una volta…Lamporecchio e dintorni.
Nonostante che possano apparire immobili e fissate al passato le tradizioni sono in costante movimento. La rete, come si poteva pensare, non le ha spazzate via. C'è, anzi, chi parla di <tradizionalizzazione> della modernità proprio per la capacità che il tradizionale ha di conformarsi ai tempi attuali.
Il quadro di Lamporecchio e dintorni è in questo senso interessante perché dà ben conto delle continuità e delle trasformazioni delle tradizioni popolari in una determinata area. A San Baronto, per fare un esempio, il primo maggio ha cambiato nel corso dei secoli significato e forma continuando a essere fino ad oggi un appuntamento popolare.
Claudio Rosati è storico e ricercatore pistoiese, da sempre impegnato nello studio delle tradizioni popolari e della storia sociale. Si occupa inoltre di musei e, in modo particolare, di museografia demoetnoantropologica. Svolge, come esperto di comunicazione pubblica e dei beni culturali, attività di docenza nelle università di Firenze e di Pisa.
Il ciclo riprenderà in settembre e in ottobre con nuove conversazioni.
Fonte: Ufficio Stampa
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