Lo scorso 26 maggio, nello spazio di Giallo Mare, è andato in scena Lo spettacolo “IN GENERE”, replicato poi per le classi dell’Istituto la mattina del 28. Lo spettacolo è stato l’esito finale del laboratorio teatrale condotto da Maria Teresa Delogu per conto della compagnia Giallo Mare con un gruppo misto di studenti del Liceo “Virgilio” di Empoli nel corso dell’anno scolastico 2017-2018.
Il gruppo delle allieve e allievi che hanno seguito il laboratorio teatrale è formato da studenti di tutte le classi e di tutti e tre gli indirizzi (Classico, Linguistico, Artistico) dell’Istituto; un gruppo completamente trasversale, unito dalla complicità del teatro.
Il laboratorio ha avuto inizio nel novembre 17, per un totale di 15 incontri a cadenza settimanale, di un’ora e mezzo ciascuno. Nel corso del laboratorio sono stati proposti esercizi ed attività di formazione teatrale, mentre si poneva al centro della riflessione del gruppo il tema centrale del progetto: la questione di genere.
Un tema che è stato fonte di crescita, di elaborazione e confronto, soprattutto per quanto riguarda la parte degli stereotipi , dei modelli educativi, dei condizionamenti e delle condizioni di crescita e di sviluppo degli individui.
Il tema del “GENERE” complesso e affascinante, è stato declinato poi nelle forme che il teatro, arte fatta di molte forme espressive, offre. Le improvvisazioni, gli esercizi, le attività proposte durante il laboratorio sono andati tutti a confluire nello spettacolo, che affronta il tema attraverso la vita e la narrazione di tre personaggi, ciascuno emblematico e di grande valore e spessore, che hanno rappresentato un “controcanto” nelle rispettive epoche storiche in cui sono vissuti ed hanno operato.
A partire da una ipotetica sala d’attesa di un reparto maternità, e fantasticando del sesso del futuro nascituro, si evocano le storie di tre personaggi che hanno messo e mettono tuttora in discussione gli stereotipi di genere e la presunta adesione ai modelli richiesti di donna e di uomo nelle differenti epoche storiche: Artemisia Gentileschi, pittrice ormai riconosciuta fra i grandi dell’arte italiana; Ipazia la matematica e filosofa di Alessandria e Alan Turing, il geniale inventore della macchina che si è poi evoluta nel computer, e che ha contribuito fortemente alla sconfitta di Hitler e dei regimi nazifascisti.
Queste tre figure, narrate con leggerezza ma senza superficialità, sono al centro dello spettacolo e accompagnano lo spettatore verso una riflessione semplice ma non banale verso il rispetto dei diritti e delle differenze di tutti, auspicando un futuro di libertà da condizionamenti , pregiudizi, bigotti oscurantismi sulle libertà personali degli individui, a qualsiasi genere essi appartengano.
Fonte: Ufficio Stampa
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