Rimane valida l’ordinanza comunale che, per evitare un sovraccarico ambientale e per scongiurare di scaricare sui cittadini pisani il corso della trasgressione delle intese, indirizza i bus aeroportuali privati nel parcheggio del PisaMover. L’ordinanza emanata da Enac non può invalidare l’ordinanza comunale che si riferisce a strade comunali fuori dal demanio aeroportuale. Contro l’ordinanza dell’Enac, l’avvocatura civica valuta di fare ricorso al Tar.
Stamani si è svolta una prima riunione tecnica di valutazione. Ci sono alcune caratteristiche inusuali nell’ordinanza emanata dall’Enac. Non ha lasciato tempo di comporto, essendo stata notificata da un giorno all’altro, mentre l’ordinanza comunale era stata emanata due mesi prima dell’entrata in vigore e prospettata oltre 10 mesi prima agli attori interessati. È stata emanata a pochi giorni dalla sentenza di merito del Tar sul ricorso all’ordinanza comunale, Tar che finora, sulla sospensiva, ha dato ragione al Comune, così come il Consiglio di Stato. Lo stesso Enac, inoltre, poteva fare a suo tempo ricorso sull’ordinanza comunale, come hanno fatto Toscana Aeroporti e Autostradale, ma non l’ha fatto.
Oltre alla validità formale dell’ordinanza comunale, rimane forte il suo significato: il PisaMover è stato voluto dal gestore delll’aeroporto, allora era Sat, ricevendo i finanziamenti europei con la previsione della riduzione del traffico su gomma a favore di quello su rotaia. Invece di collaborare al funzionamento della navetta elettrica, si preferisce incentivare il trasporto su gomma che è arrivato a oltre 500mila passeggeri l’anno invece dei 92mila previsti dagli atti dell’accordo di programma del PisaMover. Per ogni biglietto del bus venduto, Toscana Aeroporti riceve 4 euro per un totale di quasi 2,5 milioni l’anno. Inoltre, dall’entrata in vigore dell’ordinanza comunale, si è configurata una situazione di aperto sabotaggio di un provvedimento garantito dalla legge e che il Tar e il Consiglio di Stato non hanno sospeso, vale ripeterlo, nonostante le richieste dei ricorrenti
Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa
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