Un’eccellenza ingegneristica da 150 anni al servizio delle ferrovie e del Paese.
È questo il traguardo raggiunto dall’Officina Nazionale Armamento di Pontassieve, celebrato oggi da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Claudia Cattani e Maurizio Gentile, Presidente e Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana, insieme a Vincenzo Ceccarelli, Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Toscana, e Monica Marini, Sindaco di Pontassieve.
Nata nel 1868 per iniziativa della Società per le strade ferrate romane e acquisita nel 1905 dalle FS, l’Officina diviene nel corso degli anni un vero e proprio punto di riferimento per la produzione, la manutenzione e la riparazione dell’infrastruttura ferroviaria nazionale e degli elementi fondamentali per il suo funzionamento, in particolar modo scambi e apparecchiature per i binari.
Oggi l’Officina di Pontassieve costituisce un polo tecnologicamente avanzato, leader nella produzione di componenti dei binari, sia standard sia speciali, con un organico di circa 100 lavoratori e un fatturato annuo di oltre 67 milioni di euro. Nel 2017 sono stati realizzati circa 1.200 deviatoi e 4.000 giunti.
Un sito produttivo che rappresenta appieno l’anima delle FS Italiane, coniugando allo stesso tempo esperienza e tradizione ma anche innovazione e sviluppo tecnologico. L’Officina Nazionale Armamento di Pontassieve fa infatti parte dei vari siti produttivi attraverso i quali Rete Ferroviaria Italiana supporta i processi manutentivi e, quindi, le performance dell’infrastruttura. Una storia industriale di successo, destinata a continuare grazie ai progetti di ampliamento attualmente in corso, che consentiranno di introdurre nel ciclo produttivo nuove lavorazioni.
“Celebrare i 150 anni di quest’Officina – ha dichiarato Renato Mazzoncini – ci aiuta a ripercorrere la storia delle ferrovie e, quindi, del Paese. Una lunga e prestigiosa sequenza di innovazioni, sperimentazioni, record, grandi investimenti infrastrutturali e quindi di sviluppo, modernità, know how e soprattutto professionalità degli uomini e delle donne che hanno nei secoli tenuto alto il nome di questa officina e che oggi ne rappresentano il vero valore. Il bagaglio di cultura tecnica e di esperienza custodito qui è un requisito imprescindibile per immaginare il futuro delle Ferrovie dello Stato Italiane e per proiettarci nelle sfide della mobilità che ci attendono”.
“Rete Ferroviaria Italiana – ha dichiarato Maurizio Gentile – è oggi una delle principali realtà industriali per la complessità dei propri processi produttivi. L’Officina di Pontassieve è infatti parte di un sistema più ampio di poli produttivi che comprende anche l’Officina Nazionale Armamento Fonderia di Bari e l’Officina Nazionale Apparecchiature Elettriche di Bologna, oltre ai siti per i mezzi d’opera di Catanzaro e di Carini. Poter disporre di tali asset ci consente di avere strategie produttive di visione più ampia e di essere quindi più competitivi”.
La storia dell’Officina Nazionale Armamento di Pontassieve
La storia dell’Officina Nazionale Armamento di Pontassieve ha inizio nel 1868, 150 anni fa, per volere della Società per le strade ferrate romane, che si occupava della gestione delle ferrovie dell’Italia centrale.
A partire da quel momento l’Officina, allora denominata del Materiale Fisso, divenne il centro di riferimento per la produzione di cunei in legno per il fissaggio delle rotaie a doppio fungo, in uso in quegli anni.
Nel 1905 l’impianto entrò a far parte delle neonate Ferrovie dello Stato e fu ampliato e potenziato. Qui furono prodotti i componenti costitutivi dell'armamento ferroviario: deviatoi semplici, doppi e tripli, intersezioni e rotaie lavorate di ogni tipo, piattaforme girevoli, travate metalliche, apparecchiature di pesatura, gru ferroviarie, segnali, passaggi a livello e attrezzature per lavori.
Gli anni ’20 segnarono una ulteriore fase di rinnovamento per il sito, grazie alla costruzione di nuovi forni di riscaldamento per metalli. Questa fase fu completata nel 1929 con un vero e proprio restyling tecnologico, che portò alla sostituzione degli impianti a vapore per la movimentazione delle apparecchiature con quelli azionati ad elettricità.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale il complesso fu gravemente danneggiato dai bombardamenti. La ricostruzione della rete ferroviaria nazionale, nell’immediato dopoguerra, richiese una loro celere riattivazione, indispensabile per fronteggiare la situazione di emergenza. Qui vennero riparate grandi quantità di deviatoi, incroci, apparecchi di manovra per scambi e segnali e binari danneggiati dagli eventi bellici.
Per tutta la seconda metà del ‘900 l’Officina di Pontassieve ha rappresentato l’eccellenza dell’industria ferroviaria italiana nel mondo. Le macchine di fresatura a controllo numerico e gli altri macchinari installati consentono all’impianto di soddisfare le richieste di componenti per l’intera infrastruttura nazionale.
Negli anni Settanta sempre qui furono realizzati gli scambi per la linea Direttissima Roma - Firenze, la prima linea veloce in Europa.
Oggi l’Officina è un polo tecnologicamente avanzato, con un organico di circa 100 lavoratori, che consentono di realizzare un fatturato annuo di oltre 67 milioni di euro.
Fonte: Ferrovie dello Stato Italiane SpA
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