Fortemente voluto dalla preside, la prof.ssa Patrizia Paperetti, tre anni fa veniva istituito presso l’I.S.I.S. “Federigo Enriques” di Castelfiorentino (FI) , l’ indirizzo tecnico agrario con al suo interno due percorsi: quello vitivinicolo-enologico e quello per la trasformazione agroalimentare.
L’intuizione ora diventata una solida realtà serviva a dare all’utenza della Valdelsa e non (ricordiamo che Castelfiorentino è crocevia di tre province, quella fiorentina, quella senese e quella pisana) - una risposta concreta, per una zona a vocazione agricola e specificatamente vitivinicola ed olivicola.
L’indirizzo, chiaramente oltre a plasmare i tecnici per le aziende locali, serviva a fornire un nuovo impulso all’agricoltura locale e nuova linfa alle attività agricole, sospese tra tradizione ed innovazione. Oggi, l’agrario è più che mai vivo, l’interesse della zona e delle istituzioni è sempre presente. I giovani, la voglia di tornare alla tradizione, il desiderio di riscoprire le proprie radici, il ritorno all’ agricoltura e ad una vita “sostenibile”, considerando anche la crisi economica che fa fatica a passare, hanno fatto il resto.
A tal proposito secondo un’indagine della Coldiretti, su indicazione del Ministero dell’Istruzione (M.I.U.R.) si è riscontrato un aumento del 36% negli ultimi cinque anni degli studenti nelle scuole superiori agrarie in Italia. I ragazzi delle superiori che hanno scelto un percorso legato alla terra sono stai 45.566 nell’anno scolastico 2017/18. Nei 35 percorsi didattici attivati da tutti gli istituti tecnici superiori a livello nazionale si registra un tasso di occupati di oltre il 73% a un anno dal diploma, secondo le elaborazioni Coldiretti sull’ultimo monitoraggio Indire/Ministero dell’Istruzione, con picchi che vanno dal 94,% dell’Abruzzo, all’88% del Veneto, dal 79% della Lombardia al 76% della Puglia, al 78% dell’Emilia Romagna o al 75% del Lazio.
Anche la Toscana non è rimasta immune da questo ritrovato interesse dei ragazzi per l’agricoltura e gli istituti agrari, la percentuale si attesta sul 70%, dato più che confortevole considerando la scarsa presenza di questi istituti su tutto il territorio toscano. Anche l’Enriques di Castelfiorentino sta incrementando i suoi iscritti, considerando che le terze (l’indirizzo esiste da tre anni) grazie ad un lavoro di squadra fatto dai professori dell’indirizzo, ha intrapreso molteplici progetti ed attività: la produzione di birra artigianale, ormai fiore all’occhiello della scuola, ma anche iniziative rivolte al mondo caseario come la produzione del formaggio oppure al mondo avicolo, con la schiusa delle uova per far nascere pulcini, grazie ad un’incubatrice in dotazione alla scuola.
L’anno prossimo, inoltre, con il completamento della serra, sono previste le prime coltivazione erbacee ed arboree da immettere sul mercato locale; insomma all’Enriques, tra didattica ed esperienza in campo, non si fa solo cultura…ma anche colture.
Fonte: Istituto "F. Enriques" Castelfiorentino
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