Diritti in Comune: "Contro la guerra, il 2 giugno manifesteremo a Camp Darby"

La presenza sul nostro territorio della base militare USA di Camp Darby è sempre stata una questione dirimente per le forze politiche e sociali, a causa dei rischi che tale presenza comporta per la popolazione e per i processi di militarizzazione di una vasta area costiera tra Pisa e Livorno che essa determina.

Già lo scorso anno le forze pacifiste e antimilitariste avevano dato vita a un largo presidio contro il potenziamento di Camp Darby, a lungo passato sotto silenzio dalle istituzioni locali. Il progetto di ampliamento prevede, tra l'altro, il raddoppio della ferrovia e il potenziamento del canale dei Navicelli per il collegamento con il porto di Livorno, con l'abbattimento di quasi mille alberi e la distruzione di svariati ettari di terreno. Esso rafforzerebbe una delle basi strategicamente più importanti degli USA nel Mediterraneo, in cui si raccolgono e smistano armi verso tutti i settori di guerra più caldi in Medio-Oriente (Siria, Yemen) e in Africa.

Negli ultimi cinque anni Una Città in Comune e Rifondazione Comunista, soprattutto attraverso i loro eletti in Consiglio Comunale, hanno portato avanti la battaglia contro la militarizzazione dell’aeroporto di Pisa (l’Hub nazionale militare per il sostegno logistico e lo smistamento di truppe italiane e straniere) e per la riconversione a scopo civile della base di Camp Darby. Da un anno circa, la coalizione “Diritti in Comune” (Rifondazione Comunista, Una Città In Comune, Possibile) ha proseguito nel lavoro, individuando nell’opposizione all’annunciato potenziamento della base il punto di partenza per costruire un vasto movimento popolare contro l’evidente rafforzamento del ruolo operativo della base, come di tutte le infrastrutture di guerra che in questi anni hanno reso il territorio tra Pisa e Livorno uno dei più intensamente militarizzati e a rischio per la popolazione.

Il Coordinamento NO GUERRA NO CAMP DARBY ha lanciato per il prossimo 2 giugno un nuovo appuntamento, una manifestazione regionale, a cui abbiamo aderito immediatamente e convintamente. Oggi la battaglia per la chiusura di Camp Darby, per la restituzione del territorio occupato e per la sua riconversione a scopi civili è ancora più impellente. In un momento storico in cui i venti di guerra in Medio Oriente, con il conflitto in Siria e in Yemen, le aggressioni al popolo palestinese e al popolo kurdo, le minacce rivolte contro l’Iran dagli USA e da Israele, stanno soffiando sempre più impetuosamente, riattivare un movimento pacifista e antimilitarista che abbia come primo obiettivo la mobilitazione contro la guerra imperialista, è un dovere che assumiamo fino in fondo, sia sul piano politico-programmatico che con l’attiva partecipazione al corteo del 2 giugno.

Rifondazione Comunista - Una Città in Comune - Possibile

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