Morte Davide Trentini, Cappato e Welby (Associazione Coscioni) in Corte d'Assise

Mina Welby e Marco Cappato (foto da Facebook)

Marco Cappato e Mina Welby rispettivamente Tesoriere e Co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, compariranno il prossimo 22 ottobre, alle ore 9 dinanzi alla Corte D’Assise di Massa, cui risponderanno per il reato di istigazione o aiuto al suicidio sotto forma di concorso fornita a Davide Trentini.

“Lo scorso 16 maggio abbiamo comunicato la rinuncia all'udienza dinanzi al GUP prevista per il 31 maggio e chiesto il giudizio immediato - Filomena Gallo, avvocato e Segretario dell'associazione Luca Coscioni che coordina il collegio legale di difesa a Marco Cappato e Mina Welby. Oggi abbiamo ricevuto la notifica del Decreto di giudizio immediato ex art. 453 e ss c.p.p. per l'udienza del prossimo 22 ottobre dinanzi la Corte di Assise di Massa. Mina Welby e Marco Cappato sono imputati per ex art. 110 e 580 comma 1 del codice penale, ovvero per istigazione o aiuto al suicidio sotto forma di concorso”.

Il giorno dopo, il 23 ottobre, lo stesso Cappato sarà atteso dall’udienza in Corte Costituzionale dove è giunto il fronte processuale legato all’assistenza fornita a Dj Fabo. Nell’occasione si discuterà sull’incidente di costituzionalità sollevato dalla Corte di Assise di Milano,
La morte di Davide Trentini avvenne per suicidio assistito il 13 aprile 2017 in una clinica svizzera, dove giunse grazie all’aiuto di Mina Welby, che lo accompagnò, e di Marco Cappato (sostegno economico).

Il giorno dopo il decesso Marco Cappato e Mina Welby si autodenunciarono. La fase delle indagini svolte dalla Procura di Massa si è conclusa con il cosiddetto “Avviso di conclusione delle indagini preliminari”, datato 28 settembre 2017.

Successivamente sono stati avvisati gli imputati della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Massa al Gip. A questo punto il Giudice dell’udienza preliminare avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio Mina Welby e Marco Cappato, imputati ex art. 110 e 580 comma 1 del codice penale, ovvero per istigazione o aiuto al suicidio sotto forma di concorso.

La decisione di rinunciare all’udienza preliminare consente di chiedere il giudizio immediato che determina un processo che chiarirà le posizioni degli imputati in relazione ad un reato entrato in vigore negli anni 30, epoca fascista. Questo porta di nuovo Marco Cappato, dopo il fronte processuale aperto per l’assistenza offerta a Dj Fabo, di fronte ad una Corte di assise.  Questa volta insieme a Mina Welby.
Saranno giudicati per un reato punito in Italia in modo grave che prevede la reclusione da 5 a 12 anni, proprio mentre la Corte di assise di Milano, tramite ordinanza, ha rimesso la stessa norma alla valutazione della Consulta per giudicarne i profili di costituzionalità.

Fonte: Ufficio Stampa

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