Mancato contributo per le calamità nelle campagne, protesta di Coldiretti al Ministero

'La burocrazia fa piu’ danni della grandine', 'Stato di calamita’ o Calamità di Stato?', 'Il clima cambia i ritardi restano' sono alcuni degli slogan scritti su striscioni e cartelli che gli agricoltori provenienti da tutta Italia hanno esposto davanti al Ministro delle Politiche Agricole per protestare contro le insolvenze dello Stato, debitore di mezzo miliardo di euro per il mancato versamento dei contribuiti dovuti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne .

La manifestazione è stata organizzata da Asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) con il sostegno di Coldiretti che denuncia il rischio di perdere, per colpa della burocrazia, centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate a fronteggiare gli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici.

“Anche sul vivaismo pistoiese pesa in modo molto importante il mancato versamento dei contributi, soldi anticipati dalle imprese a partire dal 2015, che dovevano essere già rientrati nelle casse delle aziende, che invece stanno pagando decine di migliaia di euro di interessi passivi -sottolinea Coldiretti Pistoia-. Il settore florovivaistico nella nostra provincia ha deciso di utilizzare le polizze multirischio per coprire i danni potenziali dentro i vivai derivanti da calamità naturali: gelo, grandine, neve, siccità, ecc.. L'assicurazione è stata accolta come strumento di lavoro indispensabile in questa epoca, dove il cambiamento climatico ha aumentato il rischio di perdere la produzione agricola. Il nostro comparto vivaistico ha investito in un quadro normativo che garantiva determinate risorse, che non sono state versate dallo Stato per le polizze relative a ben tre anni, 2015-2016-2017. Questi ritardi -commenta Coldiretti Pistoia- compromettono l'efficacia dello strumento, che è stato giustamente incentivato: gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto al sostegno alle polizze assicurative”.

“Mentre ci si divide sull’Europa, l’Italia rischia di perdere, senza un'azione straordinaria, centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate ad un intervento strategico per l’agricoltura italiana, di fronte agli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. I problemi dell’economia reale incombono con gli agricoltori che dopo mesi di attesa –sottolinea Asnacodi- devono ancora riscuotere più di 500 milioni dall’Agea, controllata dal Ministero delle Politiche Agricole, per gli anni 2015-2016-2017 per le polizze assicurative contro i danni causati dal maltempo. A questo si aggiunge lo spreco di soldi degli agricoltori che sono costretti a pagare decine di milioni di interessi passivi per anticipare i contributi attraverso i consorzi di difesa. Occorrono quindi -precisa Asnacodi- subito misure straordinarie per allineare i pagamenti, poiché le inefficienze della macchina pubblica non possono ricadere sulle imprese”.

Sono quasi centomila in tutta Italia gli agricoltori che secondo la Coldiretti hanno stipulato polizze assicurative, incentivati dallo Stato che ora non sta rispettando gli impegni. A rischio – conclude la Coldiretti - oltre ai fondi comunitari è un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe potenziato ed incentivato, denuncia Coldiretti nel sottolineare che gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto ai al sostegno alle polizze assicurative.

 

Fonte: Ufficio stampa

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