È il giudice Francesco Bagnai a chiudere, domani, il ciclo di tre incontri sulla legalità organizzati dagli studenti della 2B della scuola Media Marmocchi (Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi) all'interno del concorso L'Ora della Legalità promosso dalla Cgil Toscana. Francesco Bagnai, già giudice del Tribunale di Poggibonsi, oggi giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Firenze affronterà i temi legati alla lotta alla criminalità e quelli del rispetto della legalità.
In precedenza erano stati due sindaci, quello di Tavarnelle Davide Baroncelli, e quello di Poggibonsi David Bussagli, a parlare di mafia ai ragazzi della scuola media. Tavarnelle è, infatti, uno dei Comuni toscani sul cui territorio sono stati confiscati beni a persone legate alla mafia. Il sindaco di Tavarnelle Davide Baroncelli, ha portato l'esempio del suo territorio «Si tratta di quattro appartamenti rientrati in possesso del Comune al termine di una lunga vicenda giudiziaria conclusa alcuni anni fa, le case sono disponibili e pronte ad essere abitate. E’ fondamentale che esperienze del genere si condividano e trasmettano agli studenti». Anche per David Bussagli, sindaco di Poggibonsi quella della scuola media Marmocchi è «Una iniziativa bella e utile che vede protagonisti i ragazzi e la scuola su temi sempre di grande interesse e attualità. Temi che è importante approfondire nell’ambito di un percorso di crescita sia individuale che collettivo. Alla base la consapevolezza che promuovere la legalità è compito di ciascuno di noi, ognuno nell’esercizio delle proprie funzioni e attraverso l’impegno e l’agire quotidiani».
Quello di domani è l'ultimo dei tre incontri per parlare di mafia e di legalità organizzati dalla 2B della scuola media Marmocchi Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi, classe vincitrice del concorso “L'Ora di legalità” organizzato dalla CGIL Toscana con il progetto MafiAlt, un gioco da tavolo sulla mafia.
A dare il via al ciclo di incontri era stato il criminologo Silvio Ciappi. Scrittore, esperto della Commissione Europea in tema di violenza e lotta al terrorismo, Ciappi ha spiegato ai ragazzi quale sia il significato della parola narcotraffico, quali sono i risvolti e le implicazioni dell'uso di droga, delle ramificazioni della mafia internazionale e dei traffici di cocaina.
Proprio per prepararsi agli incontri, la classe ha avviato una serie di approfondimenti sui temi legati alla mafia, alla sua origine e alla sua evoluzione.
MafiAlt, un gioco da tavolo sulla mafia, ideato dalla professoressa di Italiano Silvia Cortigiano, realizzato a mano dagli studenti con il contributo della professoressa di Arte, Marina Cesani, prevede un percorso da affrontare con varie domande sui comportamenti mafiosi, su come si radica e su come agisce la mafia, e sugli atteggiamenti virtuosi. «Il nostro progetto - commenta la professoressa Silvia Cortigiano - prevede di approfondire, riflettere, interiorizzare concetti fondamentali del convivere civile: onestà, correttezza etica, rifiuto dell’omertà. Intendiamo promuovere la cultura della Legalità contro l’indifferenza e la corruzione sempre più dilagante. La conoscenza delle varie organizzazioni criminali deve condurre ad un pensiero costruttivo di”nuova umanità” e di giustizia sociale. L’impegno educativo promosso vuol stimolare ogni alunno a divenire fautore della propria crescita personale in un ottica di giustizia sociale e morale, contro ogni sopruso e violenza». Il progetto mira alla «crescita personale di ogni alunno relativamente alle tematiche proposte e condivisione con i coetanei del percorso intrapreso anche con la diffusione del gioco da tavolo didattico-educativo creato dagli stessi ragazzi. Le tematiche saranno diffuse anche mediante il giornalino cartaceo dell’Istituto e il blog del Infodiclasse», conclude la professoressa.
Fonte: Ufficio stampa
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