Firenze, un dibattito sul futuro dell'economia della città

Un'occasione per fare il punto sul presente e riflettere sulle prospettive di sviluppo dell'economia fiorentina, alla luce di un nuovo rapporto fra imprese, associazioni di categoria e istituzioni pubbliche. È quanto si propone di offrire l'iniziativa ideata dalla Confcommercio Toscana con la collaborazione del Comune di Firenze, in programma per giovedì 31 maggio 2018 alle ore 16 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Nel titolo, “Firenze 2019. Il futuro non si prevede, il futuro si fa”, l’invito rivolto agli imprenditori a guardare avanti cercando di incidere realmente nella programmazione della crescita economica, cercando un colloquio sempre più stretto con chi governa la città. All’orizzonte, ci sono alcuni appuntamenti cruciali in cui far sentire la propria voce, come quello con le elezioni amministrative o quello con il rinnovo della giunta camerale, entrambi fissati per il prossimo anno.

Alla presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini andrà il compito di introdurre i lavori, spiegando i perché dell'incontro, al quale sarà ospite d'onore il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli.

A fare da moderatori saranno l'assessore al turismo del Comune di Firenze Anna Paola Concia e il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. Sul palco insieme a loro saliranno il sindaco del Comune di Firenze Dario Nardella, il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze Laura Benedetto, il presidente di Confcommercio Firenze Aldo Cursano,
la vicepresidente della Salvatore Ferragamo S.p.A. Giovanna Ferragamo Gentile e dell'imprenditore Niccolò Manetti, titolare della Giusto Manetti Battiloro S.p.A.

I rappresentanti delle principali istituzioni politiche ed economiche di Firenze si confronteranno dunque con gli esponenti di quella rete di piccolissime, piccole e medie imprese che da sempre costituiscono la vera nervatura dell’economia fiorentina. E che, adesso, reclamano più spazio anche all’interno del sistema della governance locale, troppo spesso modellato sugli interessi e sulle esigenze delle grandi imprese.

“È innegabile che ci sia un deficit di rappresentanza della piccola impresa, nel territorio fiorentino, ma non solo”, sottolinea il presidente della Confcommercio fiorentina Aldo Cursano, “ma la nostra è una città nata e cresciuta con lo stile delle piccole imprese, vocata al commercio e all’artigianato, che ha bisogno di ritrovare i suoi ritmi e il vigore delle origini per non rischiare di perdersi in una modernità che la sta spersonalizzando. Forse, includere nel sistema di governance le voci del nostro mondo, quello rappresentato dal terziario e dall’artigianato, può aiutare allo scopo. Le nostre imprese sono a contatto con la strada, accogliamo gli umori della gente. Tenere presente le nostre opinioni significa dare voce ad una parte importante della società, non solo del tessuto economico. Per questo reclamiamo più visibilità e attenzione all’interno degli organi di governo”. A tirare le conclusioni del dibattito di giovedì 31 sarà poi il presidente di Confcommercio-imprese per l’Italia Carlo Sangalli, che inserirà la situazione fiorentina nel contesto più ampio dell’economia italiana.

 

Fonte: Confcommercio Firenze - Ufficio Stampa

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