Non molti, fra i milioni di visitatori che annualmente varcano la soglia della Galleria, sanno che furono proprio le statue romane della collezione medicea, affluite da Palazzo Pitti dove erano conservate sino a quel momento, le prime opere d’arte ad essere ospitate al secondo piano del complesso vasariano appena ultimato. Sin dalla fine del XVI secolo, le sculture antiche, principale vanto delle raccolte granducali, cominciarono a popolare il corridoio di Levante, dando inizio a quel metodico e inesorabile processo che trasformò un edificio pensato come centro direzionale e amministrativo del Granducato a ricetto dell’arte di ogni tempo. Questa “vittoria della cultura sulla burocrazia” ebbe, dunque, inizio proprio con i marmi classici e, senza timore di esagerare, si può affermare che furono proprio queste opere il “seme” dal quale sarebbe nato il museo come oggi lo conosciamo. Sono queste le premesse che giustificano l’interesse che il più importante museo fiorentino ha nei confronti del patrimonio archeologico della città e delle sue vicende nei secoli. E’ solo di pochi mesi fa la sigla di un accordo che sancisce una sempre più stretta collaborazione scientifica e promozionale fra Uffizi e Museo Archeologico Nazionale e, a ribadire questa volontà di riscoperta della natura archeologica della Galleria, arriva adesso l’organizzazione di un ciclo di conferenze estive dal titolo significativo di “Archeologia agli Uffizi”, dedicate esclusivamente alle raccolte antiche che, per secoli hanno popolato gli spazi vasariani.
La serie di incontri sarà tenuta, a partire dal 6 giugno, nell’Auditorium Vasari del complesso degli Uffizi, con orario dalle 19.30 alle 20.30.
“Al ciclo di lezioni” come ha specificato Fabrizio Paolucci, curatore dell’arte classica e coordinatore delle attività scientifiche delle Gallerie degli Uffizi, ”prenderanno parte i massimi esperti del collezionismo di antichità fiorentino. I temi affrontati spazieranno dall’arte etrusca a quella egizia, toccando le vicende di capolavori celebri, che, come la Chimera, furono per secoli ospiti degli Uffizi, o aspetti poco noti a fiorentini e visitatori, come il passato archeologico del complesso vasariano.” I quindici incontri saranno introdotti da Gabriel Zuchtriegel, Direttore del parco archeologico di Paestum, che parlerà il 6 giugno sulla Tomba del Tuffatore, e saranno conclusi da Eva degli Innocenti, Direttore del Museo Nazionale di Taranto, due giovani esponenti di quella “rivoluzione” amministrativa che ha conferito autonomia scientifica, organizzativa e economica a molti fra i principali musei e aree archeologiche italiane. Come ha precisato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Questo ciclo di incontri non è che l’avanguardia di “un’offensiva” didattica che gli Uffizi intendono promuovere su larga scala a partire da quest’anno. Con ottobre, infatti, sarà offerta alla cittadinanza e agli ospiti presenti in città un ricco e articolato calendario di incontri a cadenza settimanale. Illustri storici dell’arte, scienziati e rappresentanti della cultura offriranno al pubblico la possibilità di approfondire la conoscenza delle opere della Galleria, di avvicinarsi ad aspetti poco noti della vita del museo o di considerare il mondo dell’arte da punti di vista nuovi e originali”.
Il ciclo di conferenze archeologiche verrà, dunque, ad arricchire in modo significativo l’offerta estiva del museo degli Uffizi, che, a partire da quest’anno, sarà aperto in orario serale per ben due giorni a settimana: il martedì, che sarà caratterizzato dall’ormai immancabile appuntamento con “Uffizi Live”, e il mercoledì, che vedrà le porte del museo aperte sotto gli auspici dell’Archeologia e della Classicità.
Fonte: Firenze Musei - Ufficio Stampa
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