Liberi e Uguali si riorganizza anche nell'Empolese Valdelsa

Sabato 26 maggio a Roma ci sarà l’Assemblea nazionale di Liberi e Uguali. Sarà un evento aperto, ai militanti, ai candidati e alle candidate alle scorse elezioni politiche del 4 marzo, ai sostenitori e alle sostenitrici e ai simpatizzanti del progetto di Liberi e Uguali. Ciascuno può partecipare e diffondere questa comunicazione ad altre persone.

Anche nell’Empolese Valdelsa il movimento si sta riorganizzando dopo la sconfitta del 4 marzo.

La frammentazione della sinistra plurale in Italia è notevolissima e lontana dal senso comune. In questi due mesi di convulsioni politiche in Italia Liberi e Uguali praticamente non è esistita. I soggetti politici che l’hanno promossa hanno fatto diverse riunioni e congressi nazionali che hanno ribadito, pur con accenti diversi, la volontà di andare avanti. Ma essi stessi non hanno una significativa presenza nella società.

Il 25 febbraio 2018 (Firenze, Cinema Odeon) tre dirigenti dichiararono: ‘non ci sottrarremo: costruiremo il nuovo soggetto politico della Sinistra in Italia’.

Sappiamo che nei diversi territori ci sono situazioni di rapporti dentro il percorso LeU più o meno positivi. Dobbiamo tuttavia considerare che tutte le situazioni difficili non sono ‘colpe specifiche’, ma riflettono piuttosto l’evoluzione storica dello scollamento tra sinistra e società.

Il 26 maggio ci sarà l’assemblea nazionale di LeU. La spontaneità della partecipazione a quest’assemblea implica comunque che essa ‘prenda una posizione’.

Non vogliamo continuare in questa situazione di apatia. Dopo tutte le analisi e riflessioni sulla sconfitta è ora di mettere a profitto gli ‘insegnamenti’ che abbiamo ricevuto (sulla percezione della nostra ‘appartenenza al sistema’, le proposte programmatiche ‘non agite’, le ambiguità su future alleanze, il distacco dalle realtà sociali della sofferenza, le liste elettorali e i comunicatori inefficaci, ecc). Pensiamo che proprio nei territori dobbiamo accendere esperienze di impegno politico come LeU, senza troppe bardature organizzative nei lavori di costruzione in corso.

Anche di fronte alla prospettiva del nuovo governo c’è bisogno di un ritorno forte  all'impegno civile e politico di chiunque possa mettere la propria passione e la propria intelligenza a disposizione della lotta per battere la diseguaglianza e l'ingiustizia. Abbiamo ben presenti le responsabilità dei vari governi che, da molto tempo, non hanno contrastato la disgregazione sociale e culturale, finendo per essere "percepiti" (e non solo...) dalla parte dei poteri vigenti. Vogliamo tenere aperto un orizzonte di alternativa sociale e politica, capace di respingere la regressione che avanza sul terreno della cultura costituzionale, dei diritti individuali e collettivi, della democrazia, fuori dall'individualismo rabbioso e competitivo, scommettendo sulla possibilità che possano nascere nuovi legami sociali. Dobbiamo lavorare per riunire ciò che la crisi e il capitalismo divide.

È necessario inoltre definire meglio la nostra critica sia alle istituzioni Eu ‘reali’ sia  a quelle finanziarie internazionali, ma contemporaneamente intendiamo contrastare duramente posizioni di "chiusura e di odio verso gli altri" , arrivando "per tempo" a definire le più ampie interlocuzioni a livello europeo e la conseguente modalità di presentazione alle prossime elezioni.

Nella nostra zona ci impegniamo a ripartire come Liberi e Uguali, con un minimo di coordinamento operativo permanente e con la "convocazione" collaborativa di tutti coloro che si riconoscono in alcuni riferimenti generali: inclusione sociale, centralità del lavoro e dei temi legati all’ambiente. Vogliamo promuovere azioni di intervento su questioni specifiche del nostro territorio (ambiente, lavoro, istruzione, sanità), ma anche mettere a disposizione un luogo di discussione sui grandi temi (nuove forme di protezione sociale, indirizzi di politica internazionale...). Il nostro proposito non è quello di chiuderci tra i soli militanti rimasti dalla passata esperienza elettorale, poiché riteniamo indispensabile coinvolgere fattivamente gruppi, associazioni e cittadini che hanno quei valori sopra accennati.

Vorremmo anche aprire un confronto sui prossimi rinnovi delle amministrazioni locali con uno spirito molto aperto e partendo da una valutazione delle esperienze positive delle liste civiche progressiste e delle compagne/i presenti, sotto diverse sigle, nelle attuali amministrazioni locali. Abbiamo piena considerazione del momento storico che attraversa anche la nostra regione toscana, con la conquista di consensi da parte di una destra oscura, rancorosa, individualista.

Chiediamo che a livello nazionale vada avanti un processo costituente per la costruzione di un nuovo soggetto politico che abbia i caratteri di: ‘esistenza’, autonomia, presenza nella società, cimento sul terreno dell’egemonia, prioritaria attenzione al lavoro, all’esclusione ed alla sofferenza sociale ed alle fondamentali questioni ambientali. Un processo che non sia ‘a freddo’, dentro un dibattito congressuale chiuso. Si sviluppi da subito un confronto per approfondire i temi fondamentali, che agisca con metodo democratico, cioè attraverso il voto degli aderenti, in maniera che il processo di formazione del nuovo soggetto sia quanto più possibile sottratto alle più volte paventate, ma non evitate, logiche pattizie.

In pratica auspichiamo:
- che venga messa mano alla costruzione di un ‘Manifesto’, come quadro di riferimento ideale e programmatico generale per lanciare il progetto su basi sufficientemente solide (al quale lavorino non solo gli attuali dirigenti)
- una piattaforma digitale nazionale che consenta una possibilità di iscriversi e partecipare, con diritto di decisione per tutti coloro che sottoscrivono il Manifesto (ed anche per conoscere ed interloquire con i lavori del gruppo parlamentare)
- tempi sufficientemente certi del processo
- un ricambio della rappresentanza del nuovo soggetto politico
- una rinnovata presenza sulle politiche internazionali
- pratiche, linguaggi, modalità di lavoro, strumenti di comunicazione in grado di favorire l’interazione con i giovani
- una effettiva democrazia interna (votare su linee e dirigenti)

Confronto esplicito su diversità di pensiero (senza un’identità si va poco lontano..) e azioni sociali e politiche concrete possono e devono procedere insieme. Cosa dobbiamo aspettare e cosa abbiamo da perdere?

Fonte: Liberi e Uguali Empolese Valdelsa

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