Preghiere a scuola, un lettore: "Società multietnica rischia deriva del laicismo". Sul tema il sondaggio di gonews.it

Un evento alla scuola di La Serra (foto di archivio)


Un lettore di gonews ci chiede di poter intervenire in merito alla polemica sulle preghiere recitate durante l'inaugurazione di un defibrillatore alla scuola di La Serra (San Miniato), attrezzo donato dalla locale Misericordia. Per poter dire la vostra, potete anche votare il sondaggio di questa settimana su gonews.it, che trovate qua sopra all'inizio dell'articolo. Ecco la missiva del nostro lettore:

"Iniziamo con il ringraziare la mamma di una bambina, che ci fa capire quanto il laicismo esasperato sia presente in maniera diffusa, che va tenuto presente e non sottovalutato.

Donare ad una struttura o ente pubblico (in questo caso una scuola) un oggetto utile a risolvere criticità che possono insorgere in qualsiasi momento, è un gesto bello e importante.

Ed è altrettanto importante che venga presentato agli interessati (che poi sono i nostri figli e nipoti) ed è altrettanto legittimo che venga comunicato alla collettività. E cosa migliore è farlo alla presenza del sindaco (al di là della sua collocazione partitica) come rappresentante della comunità di San Miniato. Senza entrare nella polemica sulla eccessiva ricerca di visibilità dei politici soprattutto in tempi prossimi alle elezioni (d’altra parte chi ha sollevato questo aspetto in tempi passati e anche recenti ha cercato di utilizzare questa visibilità).

Se poi chi dona è un’associazione di ispirazione cattolica, è altrettanto doveroso che possa invitare il più alto rappresentante locale della cristianità. Donare è amare e questa è l’essenza del cristianesimo, a differenza di altre confessioni religiose. Quindi era logico e prevedibile che a conclusione della cerimonia ci sarebbe stato una preghiera come ringraziamento a Dio e alla Madonna per aver disposto l’animo di questi benefattori alla donazione verso gli altri e soprattutto verso i bambini.

Se poi a qualche mamma non piace, non possiamo farci niente, ma che le cose sarebbero andate in quel modo era quello e che era giusto e doveroso che andassero così.

Se poi un domani in questa società che sta diventando multietnica e multireligiosa, un benefattore di altra confessione religiosa , decidesse di regalare qualcosa alla Comunità ed invitasse alla cerimonia il rappresentante religioso, non ci vedrei niente di male. Anzi ben venga.

Si deve arrivare a raggiungere il reciproco rispetto e conoscenza nell’ambito della pace e della non violenza, perchè il pericolo che corre una società multietnica, come sta diventando la nostra, è la deriva del laicismo e della intolleranza di cui quella mamma, lo dico col massimo rispetto, mi sembra degna rappresentante".

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