Una trentina di portoghesi ai convegni dell’Associazione nazionale comuni italiani. Si tratta dei dipendenti del Comune di Cascina. Alla fine del 2016 la sindaca Susanna Ceccardi ha scelto di lasciare l’Anci, ritenendo superflua l’adesione di Cascina all’associazione degli enti locali. Per Ceccardi l’Anci ricade tra le “cose associative” scarsamente utili per la sua amministrazione.
Tra febbraio 2017 e aprile 2018 il Comune di Cascina ha però partecipato a 14 appuntamenti promossi dall’Anci. Tra convegni, seminari e conferenze l’amministrazione Ceccardi ha ritenuto necessario partecipare alle attività dell’associazione raggiungendo la media di un appuntamento al mese. In tutto circa trenta i partecipanti: in genere si è trattato di una forma di aggiornamento per i dipendenti comunali, ma in un caso anche l’assessore al bilancio Dario Rollo ha utilizzato le opportunità formative dell’Anci. Convegni in prevalenza a Pisa, ma anche a Firenze e La Spezia.
A questo punto Ceccardi dovrebbe ammettere il ruolo dell’Anci, ma preferisce sottolineare che il suo Comune ha partecipato solo a iniziative gratuite dell’associazione. In sostanza la sindaca fa l’elogio dello “scrocco” istituzionale. Ci teniamo a ricordare a Ceccardi che all’Anci aderiscono oltre settemila comuni italiani, che rappresentano circa il 90% della popolazione nazionale. L’associazione, oltre a garantire garantisce ampie possibilità di formazione e aggiornamento ad amministratori e dipendenti pubblici, rappresenta gli interessi dei Comuni in Parlamento, al governo e alle Regioni, e presta attività di consulenza e assistenza agli associati.
PD Cascina
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