“Quell’agenda serve a questo territorio come il pane”: così esordisce Alessandro Borgherini, Presidente della Commissione Affari Generali ed Istituzionali del Comune di Empoli in merito alla proposta di Confindustria di lavorare ad un Patto per lo sviluppo dell’Empolese Valdelsa. "Purché sia concreto ed espressione del nostro futuro. E l’unica via per renderlo reale è che la politica faccia la sua parte".
"Basarlo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro - aggiunge Borgherini- è un atto di responsabilità. Le forze produttive ed i sindacati dalla stessa parte sono un elemento di qualità del territorio un ottimo presupposto sull’efficacia ma anche di modernità per chi investe. Dopo tutto, sul tema del Comune unico o sulla necessità di ammodernamento delle nostre istituzioni necessarie per costruire il futuro, le categorie sociali si sono dimostrate ben più avanti della politica ed in più di una occasione".
"La prima responsabilità - spiega ancora - della politica resta sempre quella: essere il primo elemento di modernità e di visione del futuro. Urge rilanciare il tema dell’unificazione dei comuni e di una carta dei servizi del cittadino da contenere all’interno del Patto per lo sviluppo. Abbiamo macchine amministrative capaci di rendere visioni progettuali delle realtà? Al momento no".
"Serve futuro a questo territorio - incalza Borgherini - un futuro che dia le ali a questo patto per lo sviluppo che abbia al centro le persone, la qualità della vita e la tutela degli investimenti ad alto contenuto di futuro. Grazie al tessuto delle nostre imprese, oggi questo territorio può diventare un polo attrattivo per start Up e per creare una nuova generazione di imprenditori".
"Il polo tecnologico deve essere vissuto come volano per l’intero territorio, non un incubatore para pubblico d’impresa, ma un luogo dove domanda ed offerta di capitali possano facilmente incontrarsi e dare vita a progetti innovativi. Sul tema delle infrastrutture rimaniamo ancora troppo indietro: la vicenda della 429 resta vergognosa arriverà a compimento quando ormai sarà troppo tardi per fare la differenza, in un territorio profondamente mutato negli ultimi 10 anni".
"Non dimentichiamoci - chiarisce Borgherini - che il “gap” più importante è l’interconnessione del nostro territorio dal punto di vista digitale. Ancora troppo lenta l’accesso a determinate tecnologie. Ma anche su altre infrastrutture materiali necessarie sono ancora troppi i ritardi. Quelle promesse che da anni campeggiano sul raddoppio ferroviario, sulla necessità di avere un aereoporto internazionale connesso in modo adeguato al nostro territorio, il rilancio della Fi-pi-li senza pedaggio, il futuro dell’agenzia dello sviluppo come volano di crescita di nuove figure professionali, sono solo alcune delle sfide che devono essere messe al centro di un dibattito urgente quanto bisognoso anche di sfide di alto livello".
"Ben venga un'agenda di priorità - conclude Borgherini - purchè non perda la concretezza con la quale è nata. Ed è possibile definirne i contenuti per la condivisione con i futuri candidati a sindaco di questo territorio prima della prossima tornata elettorale".
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