Non spiegano il motivo, non annunciano un bel niente e non hanno neanche la decenza di inviare una comunicazione formale per dire cosa vogliono fare: chiudere il negozio Pimkie, licenziare i lavoratori, lasciare tutti a piedi senza nessuna spiegazione.
E’ la brutta notizia arrivata alla UILTuCS Toscana che riguarda Pimkie alle Fonti del Corallo, dove le cessazioni sono senza fine e rappresentano ormai la triste ordinarietà. Il colosso francese Pimkie, che a Livorno possiede più negozi, manda a casa 4 lavoratrici prevalentemente part-time: loro verranno investite a breve dagli annunciati licenziamenti senza nessuna comunicazione alle organizzazioni sindacali. “Qui sta uno dei punti salienti della vicenda – racconta la responsabile dell’Area Livorno Sabrina Bardi della UILTuCS – e ci risulta che Pimkie abbia già cessato l’attività dei negozi in altre regioni italiane. Detto e fatto! Come aveva annunciato su Fashion Network circa 5 mesi fa, il brand low cost aveva già in mente la chiusura di circa 50 negozi in Europa, e solo qualche giorno fa ha chiuso anche il punto di vendita di Ravenna”.
“A Livorno – aggiunge Bardi - non possiamo permetterci ulteriori perdite occupazionali. Questa, poi, rappresenta soprattutto l’ennesima mancanza di rispetto verso l’intera città, facendo ricadere su famiglie e territorio una decisione unilaterale, non annunciata, senza nessun dialogo. Un’imposizione, in altre parole”. “Prima aprono, dando l’illusione di un’immensa boccata di ossigeno rispetto ad un’area investita come non mai dal dramma della disoccupazione, e poi con altrettanta facilità chiudono i battenti senza informazione alcuna”.
Questa chiusura si somma alla prossima che investe sempre lo spazio delle Fonti del Corallo, perché fra meno di due mesi 16 lavoratori e lavoratici della Camst saranno mandati a casa: il self-service verrà chiuso. “E’ un caso - incalza Bardi - che in questo ultimo periodo molte chiusure di negozi avvengano dentro la galleria Fonti del Corallo, o le ragioni sono riconducibili a rapporti fra le società affittuarie e l’igd, il segmento retail del comparto immobiliare composto da Coop Adriatica ed Unicoop Tirreno?”. La risposta, alla UILTuCS Toscana, non interessa. Interessa che “questa scia di licenziamenti e cessazioni si fermi!. La politica non resti ferma a guardare mentre si consumano questi drammi. L’ennesimo scempio non passerà inosservato: il nostro sindacato è pronto a puntare i fari su una situazione che deve essere affrontata, risolta e non ripetuta. Siamo pronti a dare voce a lavoratori e lavoratrici: non abbiamo intenzione di abbassare la guardia e stiamo già pensando a forme di lotta e protesta per manifestare il nostro dissenso”.
Fonte: UILTuCS Toscana
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