Chiude con 'La Commedia di Candido' la stagione di prosa del Teatro Francini di Casalguidi

Con un tuffo nel Secolo dei Lumi chiude sabato 12 maggio (ore 21) la stagione di prosa del Teatro Francini di Casalguidi, promossa da Comune di Serravalle Pistoiese e Associazione Teatrale Pistoiese. In scena il G.A.D. Città di Pistoia diretto da Franco Checchi con La Commedia di Candido, testo di Stefano Massini e firmato, alla regia, da Enrico Melosi.

Uno spettacolo di grande soddisfazione per la compagnia pistoiese, più volte premiata in vari concorsi. Sul palco, Irene Pieraccini, Elvio Norcia, Fabio Gonfiantini, Enrico Melosi, Edoardo Desideri, Raffaella Maino, Marisa Schiano, Deborah Guidi, Antonella Ferro, Rossella Fedi, Raffaele Totaro, Gennaro Criscuolo, Andrea Rossini, Andrea Gonfiantini; le scene e i costumi sono di Fabio Gonfiantini.

Stefano Massini, tra i drammaturghi italiani più rappresentati e più premiati e consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano, con questo lavoro del 2009 ha voluto rendere omaggio nel 250° anniversario della sua pubblicazione al Candide di Voltaire, un'opera che, all’epoca, scatenò la preoccupazione di filosofi e sovrani di mezza Europa, militari, politici e organi religiosi, mobilitati per ottenerne l'immediata censura.... E lo ha fatto con una commedia ironica e graffiante, che celebra e, al tempo stesso, deride l’età dei lumi, descrivendo le avventure di una cameriera, Augustine, intelligente e cialtronesca, che non è una cameriera, ma un’attrice senza parte, capace con abilità di infiltrarsi con abilità da Rousseau e Voltaire per carpirne il segreto...

"Augustine riempie la scena con fisico ed anima – commenta Enrico Melosi – dando gioia e furbesca intuizione tipica di chi ha capito molto della vita, degli uomini e dei filosofi. Diderot, un tormentato d'Alembert, un rissoso ed ipocondriaco Rousseau ed infine il grande Voltaire, sono a turno coinvolti in una rocambolesca avventura dialettica che gira intorno alla scrittura e alla pubblicazione dello scomodo libriccino. Si alternano, colorando la scena riempita di libri e volumi in ogni dove, servi e cameriere di ricordo goldoniano, mogli, amanti che, a turno, difendendo i loro compagni filosofi, ci raccontano il quotidiano svolgersi delle reciproche esistenze. In un ritmo vivace e colorato, ho inteso interpretare lo spirito di "divertissement" che Massini ha messo a nota del suo testo, chiedendo agli attori in scena un costante entusiasmo ed un sorriso interiore che, portato in ogni personaggio, contribuisce ad arricchire il godimento dello spettacolo. Un lavoro di squadra e di intenti mirati ad uno scopo comune, quello di creare un bellissimo gioco, il gioco del teatro."

Fonte: Ufficio Stampa

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