"La Regione Toscana deve attivarsi per chiarire quanto sta accadendo nell'indotto ex Nuovo Pignone a Massa e per scongiurare i 52 licenziamenti preannunciati da Fc Imballaggi e i 13 annunciati da Vivaldi & Cardino”. Lo affermano i Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, che hanno presentato una mozione sulla vicenda che sarà discussa dal Consiglio regionale martedì prossimo.
"Le due società in questione - aggiungono i consiglieri di Sì-Toscana a Sinistra - lavorano a Massa in subappalto per conto di altre realtà del territorio che ricevono gli appalti da Bhge, in particolare Bcube per Fc Imballaggi e un consorzio per Vivaldi & Cardino. In una recente nota stampa, Bhge declina ogni responsabilità rispetto a quanto sta accadendo ai danni dei lavoratori delle ditte in subappalto. In termini generali, è il momento di far qualcosa per spezzare queste infinite catene di assegnazione delle commesse, una giungla di subappalti di cui fanno le spese i lavoratori in termini occupazionali, salariali, di diritti e di sicurezza. Oltretutto le aziende dell'indotto di Massa che ricevono gli appalti sono ormai realtà consolidate, con commesse importanti in varie parti del mondo. Vogliamo che la Regione si attivi per chiarire le responsabilità di Bhge e per scongiurare l'inizio di una crisi di più ampia portata nell'indotto di Massa. Il gruppo che controlla la ex Nuovo Pignone, infatti, in una lunga difesa del proprio operato in Toscana, afferma di star rispettando il piano occupazionale del Programma Galileo, che però riguarda il solo mondo della ricerca e non ha niente a che vedere, ad esempio, con la logistica, di cui finora si era occupata la Fc Imballaggi". I consiglieri di Sì-Toscana a Sinistra chiedono quindi alla Giunta di "verificare cosa stia realmente accadendo nell'indotto di Massa e se le responsabilità siano di Bhge, delle aziende in appalto o di quelle in subappalto o se non si tratti di un mix di tutto questo".
"Non possiamo nascondere che preoccupa anche il quadro complessivo del gruppo industriale a livello europeo, dato che, ad ottobre 2017 General Electric ha annunciato 5.500 esuberi in tutta Europa nei prossimi due anni. Da allora - concludono Fattori e Sarti - è caduto il silenzio ma la Regione ha il dovere di chiedere al colosso Bhge quanti di questi licenziamenti potrebbero riguardare la Toscana, al fine di contrastare subito qualsiasi ipotesi di ulteriore impoverimento occupazionale e produttivo del nostro territorio”.
Fonte: Sì - Toscana a Sinistra
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