Sedici bozzetti in bronzo e quattordici tempere su carta inedite realizzate da Sauro Cavallini, sono esposte fino al prossimo 10 giugno presso Les Galeries Marval Antique & Contemporary Art nella cittadina svizzera di Neuchatèl, dove la cultura del bello, la ricerca della forma, la sintesi del design sono alla base della filosofia della curatrice italiana Rita Rocconi.
L’artista ligure, ma toscano d’adozione, rappresenta infatti una eccellenza dell’arte contemporanea e aldilà delle Alpi stanno riscuotendo un importante successo i16 studi da fusioni a cera persa realizzati tra il 1965 e il 1985 e 14 opere a tempera inedite realizzate dall’artista negli anni 2000. Un’ottima occasione per appassionati e collezionisti di apprezzare l’arte di Sauro Cavallini, nato a La Spezia nel 1927, ma fiorentino d’azione perché è a Firenze, dove si trasferisce fin da giovane, che sviluppa la sua intera produzione artistica. Maestro attivo per oltre mezzo secolo, ha sempre mostrato una personalità eclettica, confrontandosi con diverse forme di espressione e riuscendo ad ottenere sempre risultati eccellenti, che gli sono valsi una lunga serie di riconoscimenti e commissioni di grande rilievo. La sua opera più famosa è probabilmente “Inno alla Vita”, una scultura in bronzo di tre metri situata a Strasburgo al Palazzo del Consiglio d’Europa, donata nel 1990 dal Governo italiano al Consiglio d’Europa. Un bozzetto in scala di tale opera fu donato dallo scultore nel 1992 a Papa Giovanni Paolo II.
Due grandi sculture in bronzo di Sauro Cavallini sono esposte nel Principato di Monaco: il “Pas de Deux”, situato nei pressi del Giardino delle Rose di Grace Kelly e “Fraternitè”, collocata davanti all'entrata della stazione ferroviaria di Montecarlo ed inaugurata personalmente dal Principe Ranieri III nel 2000 e dall’ex Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga. Una scultura bronzea dello statista tedesco Konrad Adenauer è esposta dal 1963 nell’ex Palazzo del Governo a Bonn. Tra le opere situate in luoghi pubblici in Italia è possibile citare i cinque bronzi che compongono la Fontana della Maternità in Piazza Ferrucci, il Volo di gabbiani situato davanti alla sede RAI TV del capoluogo toscano, l'imponente Monumento a Cristoforo Colombo realizzato in occasione dell'Expo 1992 e collocata a Genova in Viale Brigate Partigiane, il Crocifisso esposto nel Cimitero delle Porte Sante presso la basilica di San Miniato al Monte e il grande Monumento alla Pace nel giardino del Palazzo dei Congressi in Piazza Stazione a Firenze. Moltissimi i riconoscimenti ricevuti da Sauro Cavallini in vita, ma dalla sua scomparsa nel 2016 c’è stata una vera e propria consacrazione del suo lavoro mediante una attenzione particolare della critica e una serie di eventi che hanno dato l’opportunità ad un pubblico sempre più vasto di approfondire la sua conoscenza.
Dall’apertura del suo atelier sulla collina di Fiesole (FI) in occasione dell’inaugurazione del Centro Studi Sauro Cavallini nel gennaio 2017 in presenza della stampa, del Sindaco e del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, all’esposizione “Intrusioni” voluta dall’amministrazione Comunale di Fiesole (Fi) per celebrare l’artista ad un anno dalla sua scomparsa la scorsa estate, all’assegnazione di due premi internazionali, il “Lifetime Achivement Award” alla carriera durante il Visionary Art Show di Lecce e il “Premio Lorenzo il Magnifico” durante la XI edizione della Biennale Internazionale dell’Arte a Firenze, prosegue quindi il successo di una artista che ha dedicato tutta la sua vita alla realizzazione di opere di grande impatto emotivo, dove lo studio della forma sia dal punto di vista scultoreo che grafico ha raggiunto livelli altissimi di approfondimento e perfezione.
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