Una storia ricca di tradizioni che vengono da lontano quella dell'artigianato e dell'enogastronomia siciliana, di eredità greca, araba e normanna. L'economia siciliana si basa sull'artigianato e sui prodotti che questa terra fertile e baciata dal sole offre, ne è intrisa. Quest'anno la Regione Sicilia partecipa all'82^ Mostra dell'Artigianato di Firenze con un nutrito gruppo di rappresentanti dei più disparati settori di cui è composta la produzione artigianale, che affonda le radici nel territorio, differenziata in base alle località.
Le materie prime utilizzate variano dalla ceramica al ferro battuto, dalla pietra al corallo. E che dire degli ingredienti che forniscono uno dei panorami agroalimentari più completi d'Italia: gli agrumi, i legumi, i cereali antichi, la frutta secca, gli ortaggi, il pesce, solo per citarne alcuni. Gli artigiani del gusto e gli artigiani artistici espongono i loro manufatti al primo piano del padiglione Spadolini, i primi, e al piano terra dello spesso padiglione, i secondi. Raccontare tutta la varietà delle produzioni artigianali sarebbe impossibile, ma vale la pena visitare ogni singolo stand per scoprire storie e tradizioni e per essere inebriati dai colori, dai profumi e dalle bellezze dell'isola.
Marco Panzica, agronomo e proprietario dell'Ex Feudo Niscima a Caltannisetta produce olio extra vergine di oliva biologico, commercializzato da diverse generazioni. IGP Sicilia pluripremiato, al Vinitaly. Legumi, mandorle, pistacchi e grani antichi. Le piante da ulivo sono secolari, disseminate su dieci ettari, producono un olio da mulitura a freddo, lavorato in giornata e conservato a temperatura controllata sottovuoto a 16-18°, secondo il disciplinare IGP Sicilia che impone regole per la raccolta e la conservazione.
Cancemi Agricoltura Biologica
Michele Cancemi è il titolare dell'Azienda da Agricoltura Biologica omonima. Coltiva i grani antichi quali Cappelli, Timilia, Russello, Maiorca, Perciasacchi e Saragolla. Questi grani di cui l'azienda è custode, non hanno subito mutazioni genetiche, sono macinati a pietra, hanno un equilibrio tra presenza di amido e glutine e presentano un indice glicemico basso e prevengono la gluten sensivity. Necessitano di lunghe ore di lievitazione. L'azienda, che si occupa di cerealicoltura e zootecnica, si trova in Contrada Mercato D'Arrigo su 150 ettari in provincia di Caltanissetta. Producono pasta con basso contenuto glicemico dal grano della qualità Timilia, indicata per i diabetici, ma molto amata anche dagli sportivi. Sono custodi ufficiali del grano della categoria Perciasacchi, di cui hanno la responsabilità della coltivazione per non permettere che questo prezioso patrimoni cerealicolo si estingua. Sono associati al Simensa, un gruppo di 300 produttori che conservano i grani antichi.
L'azienda Peluso è stata fondata nel 1964. Produttori dell'antico cioccolato di Modica. Salvo Peluso è il presidente del Consorzio a Tutela del cioccolato di Modica, che è il primo cioccolato al mondo che otterrà l'IGP. La lavorazione grezza tipica del cioccolato di Modica è antica, tramandata dagli aztechi e fu importata dagli antichi monaci spagnoli in Sicilia, dove la lavorazione si è mantenuta e tramandata. La caratteristica principale sta nel fatto che la massa di cacao resta pura al 100%, lavorata a bassa temperatura a 40°, cosa che conferisce la granulosità dovuta allo zucchero. Gli aromi sono la parte aggiunta in Sicilia. Il disciplinare racconta che tradizionalmente erano usate la cannella e la vaniglia, ma oggi esistono le varietà al sale, al peperoncino e al Nero d'Avola. Giuseppe Stracquadanio è uno dei responsabili dell'azienda che produce anche prodotti semi-lavorati per pasticceria ed è qui alla Mostra dell'Artigianato per il primo anno per far conoscere l'antico cioccolato di Modica.
Poggiorosso Siciliano Biologico è la contrada di Paternò in provincia di Catania alle pendici dell'Etna che produce agrumi e olive in biologico su 8 ettari. Le arance rosse della qualità tarocco, il mandarino e il limone. Oltre alle olive autoctone della varietà nocellara dell'Etna. L'azienda è una fattoria didattica ed è a conduzione interamente familiare di Concetta Mineo, suo marito Alfredo Costanzo, agronomo che segue tutte le tecniche di produzione, e le due figlie Giulia Maria Rachele e Viviana, ognuno con delle competenze specifiche. È da otto anni che l'azienda ha lanciato la linea di trasformato, pensando alle esigenze e allo stile di alimentazione dei più giovani per educarli a non alimentarsi solo con prodotti industriali. I tre agrumi di Sicilia diventano dunque marmellata. Il peperone rosso, la cipolla dorata giarratana e la zucca dolce diventano salse. Il peperone rosso confit, dal colore brillante della varietà cubo o cornetto, sono lavorati in agrodolce e speziati con peperoncino piccante, che risulta gradevole ai ragazzi. Cotto a vapore a 80° senza olio, è un prodotto in purezza, così che tutte le proprietà organolettiche risultano conservate perfettamente. Ancora il miele. L'azienda non è un'apicoltura, ma ospita gli apicoltori per il rispetto dell'ecosistema, da qui nascono numerose varietà di miele tra cui la melata di agrumi, la zagara di arancia e la zagara di limone. In distribuzione anche nespolo e origano, la sulla erba medicinale. Infine l'olio da olive nocellara monovarietale franto a freddo, premiato con la goccia d'oro dall'Aipo d'argento nella categoria monovarietale prodotto italiano e biologico.
I pasticcieri dell'Etna producono le Voglie di Thè, un biscotto amalgamato interamente con frutta secca siciliana: mandorla, pistacchio, nocciole e cacao amare con le nocciole. Un biscotto che anticamente accompagnava il thè, con pochissima farina e con primo ingrediente la frutta secca. Nata dall'idea di un 20enne, è un'azienda a conduzione familiare nata alle pendici dell'Etna a Zafferana Etnea, dalla passione per le bontà tradizionali della terra siciliana.
Jessica Oliveri è la titolare di Decoro Io di Sciacca, produce gioielli in ceramica. Ha studiato alla scuola d'arte della sua città ed è una gioielliera autodidatta. A Sciacca ha il suo laboratorio dove l'argilla è modellata e poi cotta 980° gradi, poi smaltata e cotta nuovamente a 920° per fissare il colore. Jessica ha reinventato la materia prima, la ceramica, che in Sicilia è tradizionalmente decorata e utilizzata per il complemento d'arredo e per le stoviglie. Un lavoro di ricerca di design e d'arte. Anche l'allestimento è curato dalla giovane artista siciliana, che realizza mani e mezzibusti in ceramica per esporre i suoi bijoux.
Nicolò Bongiorno, della ditta omonima, fa lavorazione in ferro battuto di artigianato artistico, produce sculture in ferro della tradizione contadina e marinara siciliana. Nicolò ha iniziato a 14 anni, mentre ancora andava a scuola. Il laboratorio-officina è a Partinico, diviso in reparto assemblaggio, saldatura e verniciatura. Ogni oggetto è poi decorato con le sfumature realizzate a mano da due giovani artigiane. L'officina è nata a inizi del Novecento e produce da tre generazioni. Molto dettagliate le barche dei pescatori e il tipico carrettino siciliano. Gli artigiani che vi lavorano producono anche arredamento artistico. Qui si vestono i pupi siciliani della corazza di ferro cesellato a mano. Molte le statue che raffigurano animali. A Firenze in molti scelgono i galletti per omaggiare le famiglie che portano questo cognome. Immancabili i gufi portafortuna, le farfalle e i pesci. Un altro simbolo è lo scacciapensieri, in siciliano marranzano. Un'esposizione molto visitata, per i colori vivaci e le forme che rispecchiano la tradizione siciliana a pieno. Molti i turisti stranieri che si sono innamorati dei pupi e non solo.
Ceramiche Sun Light di Clara Marletta è un laboratorio artigiano di ceramica in provincia di Enna, nella piccola cittadina di Regalbuto. Clara Marletta produce oggetti e gioielli in ceramica per passione. Diplomata all'istituto d'arte e specializzata all'accademia di belle arti, ha lasciato il lavoro nell'azienda per cui decorava e disegnava piastrelle per seguire il suo amore per la tradizione siciliana della ceramica, creando una sua linea che non ricalca gli stili decorativi di Sciacca o Caltagirone, né di Santo Stefano di Camastra. Porta in giro la tradizione decorativa siciliana delle teste saracene e delle pigne, ma segue la sua ispirazione e il suo gusto personale. È per il 16esimo anno alla Mostra Internazionale di Firenze.
Sconfinata la varietà di manufatti che in Fortezza Da Basso portano il saper fare artigiano ed eno-gastronomico dell'isola: dalla pelletteria, ai vini biologici, dai legumi alla pasta realizzata con ceci neri, i dolci, i cannoli e la pasta di mandorle. I liquori, il corallo, la carta pesta e il corallo. Non resta che visitare la Mostra dell'Artigianato per respirare un po' di Sicilia e portarne un po' con sé.