Digos indagata dopo corteo 25 aprile, Sap: "Processi mediatici legittimano i violenti"

I quattro manifestanti arrestati a Firenze il 25 aprile, durante un corteo violento non autorizzato in cui hanno tentato di forzare il cordone di Polizia e Carabinieri, sono stati rilasciati.

A tal proposito, anche in riferimento a quanto riportato dalla stampa sui metodi di azione della Digos, il Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) Stefano Paoloni, tiene a fare alcune precisazioni.

“Come letto su alcuni articoli di giornale, non è la Polizia a sostenere se un corteo sia autorizzato o meno – dice Paoloni – esistono limiti previsti per legge e degli avvisi che devono pervenire entro tre giorni. A quell’avviso può fare seguito un diniego per motivi di sicurezza, se non fa seguito nulla, evidentemente non è mai arrivato e dunque si parla di corteo non autorizzato”.

“Sommari processi mediatici non fanno altro che legittimare i violenti nella loro azione. Il Sap da anni propone, in occasione delle manifestazioni più delicate, la presenza di un Magistrato accanto alle forze dell’ordine, in modo che possa avere una completa percezione degli avvenimenti e agire di conseguenza.  Come Sap – continua Paoloni – abbiamo chiesto da sempre l’installazione di telecamere su divise, celle di sicurezza e auto di servizio, per una questione di trasparenza e perché con le telecamere non si sfugge dalla verità”.

I manifestanti hanno sostenuto di aver subito un’aggressione ingiustificata da parte della Polizia che ne ha limitato la libertà. Con telecamere e la presenza del Magistrato, questo non sarebbe potuto accadere.

“La solita gogna ai danni delle forze dell’ordine – continua Stefano Paoloni – la Polizia non limita le libertà, ma interviene in contesti in cui è compromessa la sicurezza pubblica, come nel caso di questo violento corteo. Alimentare la macchina del fango sui media, non fa altro che legittimare questi violenti”.

Fonte: Sap

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