In Toscana, così come sta accadendo nel resto della Penisola, cresce il numero delle operazioni di compravendita di auto d’epoca. Una buona notizia per un settore che resiste a crisi e difficoltà, ma che deve essere congruamente letta con l’evidenza di un contestuale incremento del numero di truffe e di frodi, in grado di colpire in modo identicamente nocivo neofiti dei veicoli d’epoca, e esperti di settore. Ma come potersi difendere dalle truffe? E quali sono le frodi più comuni?
Un acquirente su tre è già stato ingannato
Che a rendersi protagonista di un’operazione di acquisto di auto d’epoca sia un nuovo appassionato o un investitore – collezionista di lunga esperienza, poco sembra cambiare: l’acquisto di un’auto d’epoca è associato a un importante sforzo finanziario, cui sono connessi altresì dei rischi significativi.
A dimostrazione di ciò, un interessantissimo report condotto dal portale automobilistico specializzato Classic Trader, disponibile su www.classic-trader.com/it/rischi-all-acquisto-di-auto-epoca, ci ricorda come il 35% degli intervistati abbia già subito una truffa durante una transazione, con nefaste conseguenze: se infatti ci si accorge dell’inganno dopo la firma del contratto e dopo il pagamento al venditore, diventa quasi impossibile recuperare il denaro.
Per quanto riguarda le frodi più comuni, oltre l’80% degli intervistati afferma di aver comprato in passato un veicolo con difetti non visibili al momento della vendita, mentre altri casi diffusi di truffa riguardano la vendita di veicoli incidentati camuffati (33%) o ancora con contachilometri manomessi (18%). La percezione della generalità degli acquirenti di auto d’epoca riflette tali pericoli: per il 77% degli intervistati, infatti, è proprio nascondere dei difetti nel veicolo a rappresentare il pericolo maggiore, seguito da incidenti occultati (61%) e da contachilometri manipolati (quasi il 40%).
Peraltro, non va sottovalutato il fatto che quasi il 18% di tutti i compratori consideri rischioso anche il momento del pagamento. Dalle denunce di pagamenti anticipati su presunti accordi agli spedizionieri che scompaiono con acconti di garanzia, dalla documentazione falsa a una sensazione di disagio nel portare una significativa somma di denaro nel luogo di presunta consegna del mezzo, sono numerosi i margini di rischio lamentato e – spesso – vissuto.
Lo studio completo è disponibile al seguente indirizzo Classic Trader
Come tutelarsi dalle frodi
Ad ogni modo, spesso è sufficiente riporre qualche semplice attenzione in più per evitare di finire coinvolti in pratiche poco lecite, e migliorare il proprio livello di soddisfazione nella conduzione di un’attività di compravendita di un’auto d’epoca.
Per esempio, si tenga a mente che una condizione originale manomessa può essere provata solamente dall’analisi di un esperto di auto d’epoca, che vi aiuterà altresì a individuare il reale valore di mercato del bene, evitando il rischio di incappare in iper-valutazioni. Ancora, si tenga a mente che è fortemente sconsigliato procedere a pagamenti in anticipo, soprattutto all’estero e nei confronti di controparti non ben individuabili: preferite un pagamento tracciabile – possibilmente con forme giuridiche che annoverino la presenza di un notaio o di un avvocato – e solo in cambio di una pronta disponibilità del mezzo.
Insomma, anche in questo caso, la massima cautela è il giusto strumento di prevenzione!