L'Unione comunale 'libera' il romanzo di Leto Fratini. La vita dello scultore antifascista nel saggio di Carmelo Albanese

 La Liberazione di Barberino Val d’Elsa è stata messaggera di storie, nuove e antiche del nostro territorio. La vicenda inedita che l’Unione comunale del Chianti fiorentino ha riscoperto è quella di Leto Fratini di Vico d'Elsa. Un giovane, antifascista che muore per le sue idee, muore per la sua passione per l'arte, per la sua voglia di liberà. Muore perché si oppone al regime e lo farà coerentemente fino alla sua scomparsa, avvenuta a soli 31 anni in un ospedale psichiatrico, dopo aver trascorso un periodo di reclusione al carcere delle Murate e di negazione della vita che nel suo caso coincideva con il grande amore per la scultura. Nella sala del Consiglio comunale di Barberino Val d'Elsa, il romanzo di Leto Fratini è stato raccontato dall'onorevole Laura Cantini, dai sindaci Giacomo Trentanovi e David Baroncelli, da Simone Neri Serneri dell'Istituto storico per la Resistenza in Toscana, dall'attore Antonio Petrocelli e da Carmelo Albanese, autore del saggio incentrato sulla ricerca storica, il primo che offre un approfondimento accurato sulla figura dell’artista alla ricerca del sogno: la scultura.

Leto Fratini, Scultore. Percorsi esistenziali e traiettorie dell'antifascismo tra Firenze e Milano è il titolo del volume che scava lungo due binari, quello artistico e quello storico legato all'ambiente di Milano, agli artisti dell'epoca che rendevano particolarmente fervido lo spirito culturale della prima metà del '900. Ad arricchire la serata la presenza di Marco Borgianni, nipote di Leto Fratini, lo scultore che eredita dallo zio il gene dell'arte e grazie al quale l'Unione comunale del Chianti fiorentino ha realizzato il progetto che si compone anche di una collettiva di grande valore, allestita negli spazi dello 'Spedale dei Pellegrini. In mostra opere e documenti inediti di Leto Fratini e di alcuni dei suoi più grandi amici e maestri come Giannino Castiglioni, Mario Ballocco, Emilio Montagnani e Vanni Rossi. La mostra, curata da Federica Chezzi, resterà aperta fino al 26 agosto.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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