Ha aperto i battenti a Genova Euroflora (Parchi di Nervi - dal 21 aprile al 6 maggio 2018) una delle principali mostre mondiali del fiore e delle piante ornamentali. Secondo i dati Istat nel 2017 mai così tanti fiori, piante e bulbi Made in Italy hanno abbellito case, parchi e giardini in tutti i continenti con le esportazioni dei prodotti della floricoltura nazionale che hanno segnano il record storico di quasi 832milioni di euro con una crescita del 28,3% negli ultimi 10 anni. Dati confermati anche a livello toscano dove il comparto ha segno nel 2017 un +10%, con un contributo di 760 milioni di euro, che è pari al 32% della plv agricola regionale.
“In Toscana risultano censite circa 3.600 aziende florovivaistiche - dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana - che operano su una superficie di 7.500 ettari ripartiti tra vivaismo (6.500 ha) e floricoltura (1.000 ha). Rappresentano il 3,4% delle aziende agricole totali, solo lo 0.9% della Sau toscana, ma contribuiscono per un terzo al valore della produzione agricola regionale. Solo nel pistoiese si contano 1500 aziende vivaistiche con 5000 addetti con un export che viaggia intorno ai 250milioni di euro”.
Sembra quindi dietro le spalle il crollo dell’export registrato all’inizio della crisi del 2008 e si assiste oggi a una decisa ripresa dell’interscambio con l’estero con la bilancia commerciale positiva per oltre 283 milioni di euro.
Una corsa che sembra confermata anche all’inizio del 2018 con una crescita delle esportazioni del 21,5% nel solo mese di gennaio. Si tratta di un segnale importante per un comparto che solo in Italia vale complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro e conta 100mila addetti su 27mila aziende, diffuse su tutto il territorio nazionale ma con distretti importanti in Toscana, nel Lazio e in Liguria.
Ad essere richiesti all’estero sono soprattutto piante, alberi, arbusti e cespugli da esterni, a scopo ornamentale che, complessivamente, rappresentano i tre quarti delle esportazioni. Ma vanno forte anche le fronde recise, i ranuncoli, i garofani e i tulipani.
“Per valorizzare la produzione Made in Italy è stato ideato anche il marchio “Piante e fiori d’Italia”, gestito dalla Associazione ai cui vertici troviamo il versiliese Cristiano Genovali – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana - perché Coldiretti ritiene importante che anche nel settore florovivaistico il prodotto italiano possa essere riconosciuto e scelto da consumatori ed addetti ai lavori, in coerenza con il processo di trasparenza ormai da anni in corso nel settore agroalimentare”.
All’esterno o all’interno dell’abitazione il “verde” sta diventando sempre più non solo un elemento di arredo ma una vero e proprio indicatore di qualità e stile di vita con una accresciuta sensibilità ambientale dei cittadini a livello globale che si realizza nelle case e nell’arredo urbano delle città.
“Una rilevanza riconosciuta anche nell’ultima manovra finanziaria con l’approvazione del bonus fiscale del 36% su tutti gli interventi per giardini e terrazzi, privati e anche condominiali. Si tratta – sostiene De Concilio - di una misura importante, da Coldiretti fortemente sostenuto, per favorire la diffusione di parchi e giardini in città capaci di catturare le polveri e di ridurre il livello di inquinamento”.
Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Il verde urbano in Italia però – precisa la Coldiretti – rappresenta appena il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 567 milioni di metri quadrati) con una media nazionale di appena 31,1 metri quadrati per abitante, in base dell’ultimo rilevamento Istat.
Fonte: Coldiretti Toscana
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