Si tratta del progetto denominato "Ponte"
L’obiettivo è utilizzare la scrittura e la capacità di raccontare il mondo di cinque autori contemporanei per creare un “ponte” tra la realtà degli studenti detenuti e quelli di una classe serale, una connessione che possa porre le basi per una maggiore consapevolezza delle similitudini e differenze tra due mondi diversi ma che possano avere affinità nella sfera scolastica e nell’ambito della crescita personale.
Gli scrittori che hanno aderito con entusiasmo all’idea sono alcune figure di spicco del panorama culturale attuale: Marco Vichi, Valerio Aiolli, Enzo Fileno Carabba, Anna Maria Falchi, Leonardo Gori che incontreranno in cinque appuntamenti i detenuti e gli studenti, stimolando laboratori di scrittura che porteranno alla stesura di storie e racconti.
Il progetto si basa sull’idea di usare la scrittura come mezzo per creare un nesso tra tipi di scuole molto diverse tra loro e persone e sensibilità altrettanto diverse. Nello specifico il progetto coinvolgerà le classi delle medie della Casa di reclusione di Ranza a San Gimignano e la classe del biennio della scuola serale di Poggibonsi, ambedue gestite dall’Istituto C.P.I.A. 1 (Centro Provinciale Insegnamento Adulti) di Siena con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana.
La realtà carceraria, in particolare per i casi di detenuti ergastolani è spesso fatta di isolamento, perdita di obiettivi e motivazioni che la scuola può in parte colmare utilizzando la scrittura come mezzo di comunicazione, di stimolo, come generatore di obiettivi e passioni.
Il Progetto sarà presentato a settembre nell’ambito del Salone del Libro di Firenze e auspicabilmente porterà alla pubblicazione degli elaborati finali.
Il carcere di San Gimignano inizierà ad aprire le porte agli scrittori dalla metà di aprile fino alla fine di maggio.
Fonte: Ufficio stampa
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